Afghanistan. Kerry strappa accordo a Ghani e Abdullah su verfica voti

John Kerry
John Kerry

AFGHANISTAN, KABUL – Una maratona diplomatica di 48 ore ha permesso al segretario di Stato americano John Kerry di raggiungere un accordo in Afghanistan fra i candidati in conflitto del ballottaggio presidenziale, Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani Ahmadzai, che portera’ ad una nuova verifica della validita’ degli 8,1 milioni di voti espressi nella consultazione del 14 giugno.

L’accordo e’ stato oggi elogiato dagli osservatori della Ue. Kerry si era letteralmente precipitato a Kabul giovedi’ notte, dopo che Abdullah aveva annunciato di rigettare i risultati preliminari annunciati dalla Commissione elettorale indipendente (Iec) che lo vedevano battuto da Ghani per oltre un milione di voti, ipotizzando addirittura la formazione di un governo parallelo a quello ufficiale.

Proveniente da Pechino e diretto a Vienna, dove si trova domenica,, il capo della diplomazia americana ha incontrato tutte le parti coinvolte nel processo elettorale: i due candidati, i responsabili della Iec, il capo della Missione dell’Onu in Afghanistan (Unama) Jan Kubis ed il presidente uscente Hamid Karzai. Dopo aver valutato una prima proposta mirante alla revisione di 3,5 milioni di voti di 8.000 seggi,respinta pero’ da Abdullah perche’ insufficiente, Kerry ha deciso di puntare ad un obiettivo piu’ ambizioso, una revisione totale di tutti i voti espressi nel ballottaggio, ottenendo su questo un successo pieno.

Visibilmente soddisfatto Kerry ha tenuto in tarda serata due conferenze stampa, prima con Abdullah e Ghani, e poi con il presidente Karzai, in cui ha annunciato il raggiungimento dell’accordo che prevede il trasferimento dalle 34 province afghane di tutte le urne nella capitale con l’aiuto della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) per un nuovo spoglio delle schede. “Questo sforzo che durera’ settimane – ha sottolineato – implichera’ però uno spostamento della data dell’annuncio del vincitore (che era fissata al 22 luglio) e di quella dell’insediamento ufficiale del nuovo presidente”, che doveva avvenire il 2 agosto.

La richiesta di rinvio della cerimonia di insediamento del suo successore, formulata da Kerry e dai due candidati, e’ stata accolta da Karzai che ha elogiato i protagonisti della mediazione per aver “sbloccato l’impasse che rischiava di aggravare la gia’ grave crisi afghana”. “Chiunque vincera’ il ballottaggio – ha infine detto Kerry – formera’ un governo di unita’ nazionale, mentre entrambe le parti rispetteranno le decisioni delle autorita’ elettorali (Iec e Iecc) per rafforzare l’autorevolezza del processo in corso”.

A sancire l’autenticita’ dell’accordo, Ghani ed Abdullah si sono stretti la mano ed abbracciati sorridenti in pubblico, rilasciando dichiarazioni concordanti sulla “necessita’ di eliminare ogni dubbio di brogli dal processo elettorale, eleggendo un presidente che rappresenti davvero il popolo afghano”.

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