Afghanistan: 12 civili uccisi dall’offensiva Nato

L’operazione contro la roccaforte dei talebani nella zona più violenta del Paese; il presidente Karzai chiede prudenza
L'offensiva della Nato in Afghanistan

Dodici civili afghani sono rimasti uccisi nell’offensiva delle truppe internazionali nel sud dell’Afghanistan. Dopo la denuncia del presidente Hamid Karzai, che aveva parlato di dieci vittime, è arrivata la conferma del comando Nato. I civili sono stati uccisi da un razzo che ha colpito una casa.

In realtà i razzi partiti da un sistema High Mobility Artillery Rocket System erano due e sono esplosi a circa 300 metri dal bersaglio uccidendo 12 civili nel distretto di Nad Ali, nella provincia di Helmand. Lo ha riferito un comunicato dell’Isaf. Il comandante, generale Stanley McChrystal ha trasmesso le sue scuse al presidente afghano Hamid Karzai per l’«increscioso incidente». I razzi erano diretti contro «postazioni di talebani che sparavano sulle forze militari congiunte afghane e internazionali», ha spiegato l’Isaf nel comunicato.

I militari stranieri hanno al momento sospeso l’utilizzo del sistema lanciarazzi e il comando Isaf ha aperto un’inchiesta sull’incidente, in cui sono rimasti feriti «un soldato afghano e uno dell’Isaf».

«Siamo profondamente dispiaciuti per questa tragica perdita di vite», si legge nelle dichiarazioni di scuse del generale McChrystal. «Questa operazione mira a ristabilire la sicurezza e la stabilità nella provincia. Assicuriamo che faremo tutto il possibile per evitare il ripetersi di questi incidenti», conclude la nota.

In precedenza la Nato, nel secondo giorno dell’offensiva «Mushtarak» (Insieme) nella provincia meridionale afghana dell’Helmand, cantava vittoria: «uccisi finora 27 talebani e liberati dagli insorti di 13 siti a Marjah e Nad Aliì, bastioni della resistenza talebana». «L’operazione sta proseguendo con successo», ha commentato Daoud Ahmadi, portavoce del governatore della provincia, secondo cui nei raid condotti nelle ultime ore sono stati anche scoperti e distrutti 2.500 chili di esplosivo.

La più imponente offensiva mai lanciata in Afghanistan dall’inizio della guerra nel 2001 ha visto impegnati – dalla notte tra venerdì e sabato – circa 15mila militari americani, canadesi, britannici e afghani, che, a dire del ministro della Difesa di Kabul, generale Abdul Rahim Wardak, hanno finora incontrato una «resistenza minima» da parte dei Talebani, dati in ritirata. Circostanza smentita dal portavoce dei militanti islamici, Qari Mohammad Yousif Ahmadi.

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