Afghanistan. Ultima missione per cacciabombardieri italiani

I cacciabombardieri AMX
I cacciabombardieri AMX

AFGHANISTAN, KABUL – Ultima missione in Afghanistan per i due cacciabombardieri Amx del contingente italiano, che hanno distrutto un ripetitore radio posizionato sui rilievi meridionali del distretto di Gulistan e utilizzato dai talebani per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afgane e di Isaf. L’operazione, scattata a seguito di precise informazioni di intelligence, è stata pianificata e coordinata con il contributo degli acquisitori obiettivi della Task Force Victor, l’unità dell’Esercito Italiano inquadrata nei ranghi del Regional Command West specializzata anche in questo genere di missioni.

La distruzione del ripetitore talebano è stata conclusa con successo grazie al determinante impiego dell’aereo senza pilota Predatore. “La missione è stata condotta con precisione e con efficacia”, ha detto il colonnello pilota Michele Morelli, comandante della Joint Air Task Force (Jatf), “il miglior modo di concludere la missione degli Amx dell’Aeronautica prima del definitivo rientro in Italia, previsto il prossimo 3 giugno, nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vista del completamento della missione Isaf”.

I velivoli, inquadrati nel gruppo di volo “Black Cats” della Jatf, la componente aerea nazionale del Regional Command West, provengono dal 32/o stormo di Amendola e dal 51/o stormo di Istrana. E’ dal 2008 che vengono schierati a Mazar-el-Sharif i primi Tornado, sostituiti poi, fino ad oggi, dagli Amx. Nei sei anni circa di attività in Afghanistan i velivoli italiani hanno effettuato 3.583 sortite per un totale di 10.526 ore di volo, traguardo mai più eguagliato da velivoli da combattimento italiani in operazioni fuori dai confini nazionali dal termine del secondo conflitto mondiale.

La Joint Air Task Force continuerà ad operare in Afghanistan con i velivoli del gruppo di volo “Albatros” (aerei da trasporto tattico C-130 J e da guerra elettronica EC-27 J JEDI della 46^ brigata aerea di Pisa) e i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A “Predator B” del gruppo di volo “Astore” del 32/o stormo di Amendola.

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