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Afghanistan, calciatrici in fuga dai talebani: alcune sono in Iran ma 6 sono scomparse

di Alberto Francavilla |19 Agosto 2021 13:50

Afghanistan, calciatrici in fuga dai talebani: alcune sono in Iran ma 6 sono scomparse (Foto d'archivio Youtube)

In Afghanistan anche le calciatrici in fuga dai talebani. Soprattutto quelle dell’Herat, che è la squadra campione nazionale. Alcune sono riuscite ad arrivare in Iran, ma 6 di loro sono scompare. Nel senso che non si hanno loro notizie.

Afghanistan, calciatrici in fuga dai talebani

Quindici calciatrici afgane della squadra di Herat, formazione campione di Afghanistan, sarebbero scappate in Iran. Ma di altre sei non ci sono notizie. Lo si apprende a Firenze da ong Cospe, che nei suoi progetti ha cooperato con quella squadra di calcio.

“Appena era chiara la rapida avanzata dei talebani molte sono fuggite e pare che ce l’abbiano fatta ad arrivare in Iran”. Lo dice Silvia Ricchieri, cooperante per anni in Afghanistan. “Sono giovani e nubili, per loro il rischio di violenze e ritorsioni dai talebani è altissimo. Purtroppo di sei non abbiamo notizie e neanche del loro allenatore. Siamo molto preoccupati”.

Firenze si offre di accogliere le calciatrici afgane

Firenze è pronta ad accogliere, stiamo lavorando con alcuni interlocutori italiani per accogliere alcune delle ragazze della nazionale di calcio afgana ma anche donne, uomini, bambini, persone semplici, normali che cercano un rifugio di fronte ad una minaccia che è quella dei talebani. E’ bello vedere che i sindaci senza distinzione di colore politico, anche i sindaci della Lega, hanno condiviso l’appello dell’Anci e hanno detto di essere pronti ad accogliere, di fronte ad un’emergenza umanitaria devi essere coerente”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di un evento in piazza della Signoria ha parlato della situazione in Afghanistan.

Della possibile accoglienza da parte delle principali città italiane dei profughi provenienti dall’Afghanistan, ha aggiunto Nardella, “ne abbiamo parlato col sindaco Sala con cui c’è un rapporto eccellente sia a livello personale che di collaborazione tra Firenze e Milano. Le città italiane possono essere gli avamposti del sistema di accoglienza del nostro Paese. Noi sappiamo benissimo cosa significa governare i problemi dell’immigrazione, a me non interessa usare l’immigrazione per fare politica perché spesso chi usa l’immigrazione per fare politica non vuole risolvere il problema. Qui però non siamo di fronte a migranti economici, qui siamo di fronte a persone, esseri umani, che scappano da morte certa. Quindi chi rifiuta di accogliere – ha concluso Nardella – sostanzialmente agevola l’uccisione, l’assassinio, l’oppressione di queste persone”. 

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