Esplosione in Afghanistan: morto un carabiniere e due feriti

ROMA –  Un carabiniere è morto e altri due sono rimasti feriti alle gambe in un’esplosione avvenuta lunedì mattina in un campo per l’addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nella provincia occidentale di Herat. Lo Stato maggiore della Difesa ha reso noto che l’attentato è avvenuto alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in prossimità di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. Dopo i primi accertamenti pare probabile che la deflagrazione sia stata provocata da un proiettile proveniente dall’esterno, presumibilmente un razzo Rpg.

La deflagrazione ha coinvolto quattro militari dell’Arma appartenenti al Police Speciality Training Team (PSTT) uno speciale nucleo addestrativo della polizia afgana. Il carabiniere scelto Emanuele Bray, trentenne di Galatina (Lecce), effettivo del 13° Rgt. “Friuli-Venezia Giulia” è morto sul colpo. Lascia la moglie di 28 anni e un bambino di appena otto mesi. Il maresciallo capo Dario Cristinelli, 37 anni, di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emilano Asta, 29, di Alcamo (Trapani), effettivi alla seconda Brigata mobile di Livorno e del 7/o Reggimento ‘Trentino Alto Adige’, sono rimasti feriti gravemente alle gambe ed elitrasportati all’ospedale militare americano di Shindand: non sono in pericolo di vita. Illeso il quarto carabiniere. I familiari sono stati informati.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, “appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato in cui ha oggi perso la vita un carabiniere e altri due sono rimasti gravemente feriti, mentre svolgevano i propri compiti operativi nella missione internazionale Isaf in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese”. Il Capo dello Stato “formula l’accorato auspicio che i militari feriti nell’attacco possano superare questo critico momento”.

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha espresso ai familiari del militare caduto il suo “più profondo e sincero cordoglio”. “Il mio pensiero – ha detto – va alla famiglia di Bray e all’Arma dei carabinieri, impegnata nell’importante missione di addestramento delle forze di polizia afgane. Voglio augurare una pronta guarigione ai due carabinieri rimasti feriti nell’attentato”. “Il nostro Paese – ha aggiunto il capo del governo – sta facendo uno sforzo molto grande in Afghanistan a sostegno della stabilità e della sicurezza contro il terrorismo internazionale”.

Ufficiale afgano: “Nessun razzo, esplosione colpa dei carabinieri”. Il responsabile del Centro di addestramento afghano di Adraskan ha sostenuto che la morte odierna di un carabiniere e’ stata causata ”da una erronea manipolazione di un ordigno che ha riguardato unicamente gli addestratori italiani”. Fonti militari italiane ribadiscono, invece, che si e’ trattato di un attacco degli insorti.

In dichiarazioni ai giornalisti, il colonnello Fazl Ahmad Khalili ha spiegato che ”nella base c’e’ una torretta dove ogni giorno addestratori stranieri vanno per controllare la zona di tiro dell’addestramento. E oggi gli addestratori erano quattro italiani”.  A quanto sembra, ha proseguito, ”l’incidente e’ stato il frutto dell’esplosione di una bomba a mano, e a causa di essa, un militare e’ morto, due sono stati feriti ed un quarto e’ rimasto illeso”.

Il colonnello Khalili ha escluso categoricamente che un poliziotto afghano in addestramento potesse essere la causa di questo, ”perche’ nella torretta gli italiani erano soli e si erano chiusi dentro”.    E poi, ha proseguito: ”io ero nella zona ed il personale afghano non c’era proprio”. L’alto ufficiale ha infine insistito che ”non vi e’ stato alcun incidente esterno e l’unico incidente e’ quello che e’ stato procurato da loro stessi, e che poi hanno presentato come se un razzo avesse colpito l’area”.    ”Ma il bunker della torre non e’ stato danneggiato – ha concluso – e nemmeno i vetri sono andati in frantumi”.

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