Afghanistan: denuncia lo stupro della nipote, il marito tenta di ucciderla

KABUL – Una donna afghana della provincia nord-orientale di Takhar che aveva denunciato alla stampa lo stupro subito dalla nipotina di 12 anni, e' stata attaccata dal marito che ha tentato di ucciderla a colpi d'ascia accusandola di ''comportamento immorale''.

Lo riferisce oggi la ong The Killid Group. La donna, di nome Latifa e che e' ricoverata in un ospedale sconosciuto in gravi condizioni, dopo aver visto che la polizia non aveva fatto progressi nella cattura degli autori della nipotina nel villaggio di Qulburs, non lontano da Taluqan, capoluogo di Takhar, aveva deciso rompere il silenzio imposto dalla famiglia raccontando giorni fa la storia ai media. Venuto a conoscenza dell'iniziativa il marito, Sharif, ha preso un ascia e ha attaccato la moglie accusandola di ''comportamento immorale per aver parlato con i giornalisti''.

Un testimone oculare di nome Abdul Sabir ha riferito alla ong, che lavora su progetti di responsabilita' dell'informazione, di essere accorso alle grida che provenivano dalla casa, riuscendo a scorgere il marito in fuga e trovando la moglie Latifa in un lago di sangue. In una telefonata con The Killid Group dal suo nascondiglio sconosciuto alla polizia, l'uomo ha ammesso il suo atto ribadendo di aver attaccato la moglie per la sua ''corruzione morale'' e che riteneva di ''doverla uccidere'' per l'insegnamento della Sharia (legge coranica).

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