Afghanistan, dopo Ghazni i talebani conquistano anche Herat e Kandahar. Ambasciata Usa: “Lasciate il Paese”

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 12 Agosto 2021 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA
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Afghanistan, dopo Ghazni i talebani conquistano anche Herat e Kandahar (foto Ansa)

I Talebani avrebbero conquistato anche la città di Herat, la terza dell’Afghanistan, nell’ovest del Paese al confine con l’Iran. Lo riferiscono i servizi di sicurezza: la città è stata il quartier generale delle forze italiane durante la missione Nato. 

I Talebani si sono impadroniti del quartier generale della Polizia, quello che veniva usato anche dai nostri militari. A riferirlo è un giornalista dell’agenzia Afp.

“Il nemico è fuggito, decine di veicoli militari, armi e munizioni sono caduti nelle mani dei Mojaheddin” ha twittato il portavoce dei Talebani Zabihullah Mujaid, usando per i miliziani la parola che significa “combattenti per la Jihad”. 

Talebani controllano anche Kandahar e Gazni

I Talebani, prima di Herat hanno preso il pieno controllo di Kandahar, seconda città dell’Afghanistan. Online si vedono alcuni video con i miliziani che festeggiano nella piazza principale della città. A parlare di una “completa conquista di Kandahar” è su Twitter sempre il portavoce talebano. 

L’avanzata appare inarrestabile e nulla sembrano aver fatto i bombardamenti americani di supporto all’esercito afghano. Si tratterebbe infatti del decimo capoluogo conquistato in una settimana. 

Ad essere caduta, in queste ore, senza quasi alcuna resistenza è stata anche la città di Ghazni che dista solo 150 km da Teheran. Qui, i talebani hanno assunto il controllo dei più importanti edifici governativi, compreso l’ufficio del governatore e il quartier generale della polizia.

Ambasciata Usa invita gli americani ad abbandonare l’Afghanistan

L’ambasciata Usa a Kabul ha intanto invitato gli americani presenti in Afghanistan ad abbandonare immediatamente il Paese. Agli americani presenti viene chiesto di tornare in patria usando i voli commerciali a disposizione, spiegando come la capacità dell’ambasciata di assisterli sia “estremamente limitata”.  L’ambasciata sta comunque offrendo anche dei prestiti per il rimpatrio ai cittadini americani che non hanno i soldi necessari ad acquistare un biglietto aereo.