Attentato Panetta: obiettivo i marines. Karzai: “Dal 2013 via l’Isaf”

KABUL – Il suo obiettivo erano i marines radunati per accogliere il capo del Pentagono Leon Panetta nella base britannica di Camp Bastion, nel sud dell’Afghanistan. Sarebbe questa la dinamica, secondo le prime ricostruzioni del fallito attentato 1avvenuto ieri in occasione della visita di Panetta.

L’attentatore suicida era un interprete afgano, ieri alla guida del veicolo andato in fiamme sulla pista d’atterraggio dell’aeroporto militare della provincia di Helmad durante l’arrivo del Segretario americano.

L’uomo è morto stamani a seguito delle gravi ustioni riportate e secondo il vice capo della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza generale, Curtis Scaparotti, l’attentatore aveva probabilmente un contenitore di benzina a cui ha dato fuoco per realizzare l’attentato.

“Personalmente credo volesse far male”, ha detto Scaparotti, escludendo però che l’obiettivo fosse Panetta. “Non credo che avesse nulla a che fare con l’arrivo del Segretario alla Difesa”. Perché – ha spiegato – “non c’è modo di distinguere un aereo da un altro”.

Il governo afghano ha quindi deciso di assicurare la sicurezza del paese al posto dell’Isaf, la forza internazionale sotto comando Nato, a partire dal 2013 e non alla fine del 2014 come previsto fino ad oggi. Lo ha annunciato la presidenza afghana. Il presidente afghano Hamid Karzai ha infatti chiesto alle forze dell’Isaf di ritirarsi da tutti i villaggi del paese dopo la strage di 16 civili compiuta dal soldato americano. I talebani inoltre hanno ufficialmente sospeso i colloqui di pace con gli Usa.

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