Afghanistan. Fine missione Isaf, generale Campbell ”ora nuova fase”

Pubblicato il 28 Dicembre 2014 - 19:21 OLTRE 6 MESI FA

AFGHANISTAN, KABUL – Per l’Afghanistan comincia una nuova fase in cui “la Nato e le forze di sicurezza afghane (Ansf) lavoreranno insieme per un futuro migliore”. Lo ha dichiarato domenica il comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), generale John Campbell, durante una cerimonia a Kabul per segnare la fine della missione dopo 13 anni.

In un messaggio rilanciato dalla Nato via twitter, Campbell ha assicurato che “con la nuova missione Resolute Support non vi sara’ mai piu’ un ritorno ai giorni bui del passato”.

Alludendo quindi alla missione Resolute Support, che comincerà l’1 gennaio 2015 e che avrà una durata decennale, Campbell ha indicato agli afghani che “attraverso di essa continueremo a stare al vostro fianco oggi e anche in futuro”.

Rivolgendosi poi ai talebani che hanno definito per bocca del portavoce Zabihullah Mujahid “un fallimento” la missione di Isaf, ha detto che “è venuto il momento per loro di ascoltare l’appello del presidente Ghani di deporre le armi, scegliere la pace e partecipare alla ricostruzione della nazione afghana”. Per quanto riguarda infine il futuro, il generale americano ha detto che “il cammino davanti a noi resta pieno di sfide, ma sono certo che trionferemo”.

La Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), è nata per decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu nel 2001, anno dell’intervento militare internazionale in Afghanistan, ma è diventata operativa soltanto due anni dopo, sotto il comando della Nato. All’inizio l’intervento in Afghanistan per estromettere i talebani dal governo e cercare di catturare Osama bin Laden, nell’autunno 2001, sull’onda degli attentati dell’11 settembre, il fondatore di Al Qaida che operava dal territorio afghano, fu gestito dagli Usa, con l’appoggio della Gran Bretagna, nell’ambito della missione di lotta al terrore a livello internazionale denominata Enduring Freedom.

Quasi subito però a Washington e Londra si unirono vari Paesi della Nato in modo individuale. Fino alla seconda metà del 2003, quando divenne effettiva l’Isaf, una Coalizione internazionale composta da militari della Nato e di 43 Nazioni. Il comando divenne semestrale, a rotazione, e divisa in zone regionali di comando: la provincia occidentale di Herat fu affidata al comando del contingente italiano. Comunque una parte delle forze americane, che hanno costituito il grosso del contingente di intervento, hanno continuato a mantenere la loro indipendenza operativa alle dirette dipendenze del Pentagono. .