All’indomani dell’attacco a un lince italiano a Herat in cui sono morti due soldati connazionali, un attentato kamikaze a Kabul sparge sangue in Afghanistan. Questa volta l’obiettivo era un convoglio della Nato e il bilancio è di almeno 20 morti. L’attacco è stato rivendicato dai talebani, con una telefonata del portavoce del gruppo, Zabihullah Mujahid.
«Abbiamo cinque cadaveri in ospedale per il momento, ma il numero di morti è superiore a venti. Il bilancio è molto elevato», ha detto il generale Ahmad Zia Yaftali, dell’esercito afghano.
Oltre a numerosi civili il bilancio provvisorio è di cinque soldati stranieri uccisi, tutti di nazionalità statunitense e canadese. Altre cinque militari stranieri sono rimasti feriti. Lo annuncia la polizia, citata dall’agenzia afghana Pajhwok.
La gran parte dei morti e feriti, inclusi donne e bambini, causati dall’attentato kamikaze a Kabul contro un convoglio dell’Isaf, si trovava a bordo di un autobus civile che passava per caso sul luogo dell’esplosione. Nell’attacco, nei pressi di un centro di reclutamento dell’esercito afghano e dell’American University nella parte occidentale di Kabul, sono stati danneggiati almeno tre veicoli blindati statunitensi. Nel complesso, sono 11 i mezzi distrutti dall’esplosione di 750 kg di tritolo – secondo quanto affermato dai talebani.
«Il convoglio, statunitense, è stato attaccato nei pressi del Parlamento. Il bilancio delle vittime è ancora incerto, due americani potrebbero essere rimasti coinvolti», ha detto l’ambasciatore italiano a Kabul, Claudio Glaentzer, intervistato da Sky Tg24. Secondo Glaentzer, la recrudescenza degli attacchi dei talebani ha «come cause dirette» l’offensiva in Helmand e quella che si prepara contro Kandahar.