Prima di aggredire il papa Susanna Maiolo era “schiva e silenziosa”

Susanna Maiolo

Susanna Maiolo «era una persona schiva, silenziosa. Non parlava con nessuno e neanche con noi, non riconsegnava neanche la chiave della stanza». Così il portiere della residenza “Casa Menni”, in via Morgagni, a pochi passi del Policlinico Umberto I di Roma, ricorda la donna che la notte di Natale nella Basilica di San Pietro ha fatto cadere a terra Benedetto XVI.

Come riferisce l’Ansa, la ragazza aveva prenotato una stanza singola dal 22 al 25 dicembre attraverso un’agenzia di viaggi e aveva già pagato tutto.

«Anche per questo – aggiunge l’uomo – non ci è sembrato strano che non facesse domande nè noi, vedendola così riservata, ne abbiamo rivolte a lei. Un po’ ci ha sorpreso questo suo silenzio, perchè in genere i turisti ci chiedono informazioni sui trasporti o sui luoghi da visitare».

Lei invece no: l’uomo la ricorda «uscire ed entrare non ad ore precise. Usciva dall’albergo in silenzio con il suo cappotto e niente altro, e poi ritornava sempre senza dire nulla».

Secondo il portiere il personale di servizio non l’avrebbe mai vista nè nei corridoi nè a colazione. Si limitava a chiudersi nella sua stanza al primo piano dalla quale non proveniva alcun rumore. Nel periodo in cui Maiolo ha soggiornato nella “Casa Menni”, su trenta stanze ne erano occupate pochissime, e nessuno dei clienti l’aveva notata.

Il residence, racconta ancora, non serve una clientela particolare, come ad esempio quella religiosa. Già istituto di suore, la struttura accoglie turisti che in questa stagione possono spendere per una camera tra i 40 e i 70 euro a notte.

«Quando abbiamo saputo quello che aveva fatto – afferma il portiere – siamo rimasti tutti molto colpiti e abbiamo ricollegato che forse la sua riservatezza poteva nascondere qualche fragilità. Sembrava una turista modello. Entrava e usciva senza dir nulla».

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