Aids in Ruanda: circoncisione per combattere il virus?

La diffusione di questa pratica è pero ostacolata dai costi che sono pure sempre alti per l’Africa e inoltre restano ancora dubbi su quali siano le categorie di individui sulle quali intervenire.

In un’Africa che si interroga su come porre rimedio alla piaga della diffusione dell’Aids, uno studio effettuato in Ruanda indica una strada: diffondere l’uso di circoncidere i neonati. E’ noto che le persone circoncise abbiano infatti meno probabilità di venire infettati dal virus Hiv.

La diffusione di questa pratica è pero ostacolata dai costi che sono pure sempre alti per l’Africa e inoltre restano ancora dubbi su quali siano le categorie di individui sulle quali intervenire.

Il Ruanda è un paese dove l’incidenza dei sieropositivi è molto bassa, almeno in relazione alla media del continente, la ricerca comunque appare importante perché mette in discussione uno degli assunti su cui si basa la lotta all’Aids in Sudafrica, paese ad altissima densità di sieropotivi (16% della popolazione adulta, 23% delle donne incinte), dove si è pensato alla circoncisone su grande scala, ma solo negli adulti.

Gli studiosi del Ruanda National AIDS Commission hanno dimostrato che sia nei costi effettivi sia in quelli a lunga scadenza è enormemente preferibile la circoncisione operata sui neonati: infatti solo il costo della procedura varia da 15 dollari per un neonato ai 59 per un adolescente.

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