Al Jazeera ha detto no al video del killer di Tolosa

PARIGI, 27 MAR – Al Jazeera ha detto no. Qualche ora di tempo per valutare i pro e i contro, il diritto di cronaca, gli enormi interessi del Qatar in Francia – dall’immobiliare al calcio – poi la tv dell’emirato ha fatto sapere che gli orrori filmati di Mohammed Merah, il killer di Tolosa, non andranno in onda. Come aveva chiesto il presidente francese, Nicolas Sarkozy.

Nella Francia ancora sotto shock, si parla ancora tanto di Merah, della sua salma che potrebbe finire in Algeria – come vorrebbe la madre – di una ”terza persona” che la polizia sta cercando e delle ricorrenti voci su un suo presunto ruolo nascosto, forse da infiltrato dei servizi.

Merah, 24 anni, aveva filmato i suoi sanguinosi raid contro i para’ e contro la scuola ebraica – sette morti in tutti di cui tre bambini – utilizzando una telecamera semiprofessionale fissata al petto con una cinghia. L’assassino aveva detto – durante i negoziati con le forze speciali che assediavano la sua casa – di voler diffondere su internet gli orrori contenuti nel video, lui che spara a bruciapelo ai soldati, lui che rincorre i bambini per ucciderli, lui che inneggia alla guerra santa.

Ieri, al Jazira si e’ vista recapitare una busta con una chiavetta USB e una lettera di rivendicazione, il tutto – a quanto sembra – spedito da un complice, dal momento che la polizia ritiene impossibile che sia stato lo stesso Merah a recarsi in un paesino a 20 km da Tolosa per fare organizzare la spedizione via posta.

Tutte le tv francesi avevano gia’ fatto sapere che non avrebbero mai trasmesso quelle immagini, ma in mattinata il Sarkozy ha chiesto ufficialmente ”a tutte le emittenti” di ”non diffondere” per nessun motivo quel video, ”per rispetto delle vittime e per rispetto della Repubblica”.

Latifa Ibn Ziaten, 52 anni, madre di uno dei para’ uccisi a soli 30 anni ha tirato un sospiro di sollievo dopo aver ”implorato” di non trasmettere le immagini dell’assassinio del figlio. Zied Tarrouche, responsabile della redazione parigina di al Jazira, ha riferito il contenuto della chiavetta: ”ci sono tutti gli attacchi di Tolosa e Montauban in ordine cronologico.

C’e’ un missaggio con musiche e canti religiosi, delle letture”, la recitazione di ”versi coranici”. Soprattutto, pero’, si odono ”le grida delle vittime”, si vede tutto l’orrore con gli occhi del protagonista. Sarkozy, per sicurezza, ha fatto sapere che se qualche altra emittente provera’ a diffondere quelle immagini il governo non esitera’ a oscurarne il segnale.

Mentre continua l’impasse sulla salma – sembra fra l’altro che Merah volesse essere sepolto in Francia – si e’ fatto vivo oggi il padre dell’assassino, Mohamed Benalel Merah, minacciando di denunciare la Francia per avergli ucciso il figlio. ”Sono indignato”, ha reagito Sarkozy, tornando a definire ”mostro” il giovane Merah pluriomicida. L’inchiesta continua, gli inquirenti cercano una ”terza persona” che sarebbe stata presente al furto dello scooter con Merah e il fratello Abdelkader – arrestato nell’ambito dell’inchiesta – e qualcuno ha rilanciato con forza l’ipotesi di un Merah con ”contatti” all’interno della rete dei servizi francesi. E’ stato l’ex direttore degli 007 della DST, Yves Bonnet, che ha confidato a La Depeche du Midi, quotidiano di Tolosa, che il killer aveva un ”corrispondente” nei nuovi servizi segreti della DCRI. Lo ha smentito Bernard Squarcini, il capo della DCRI: ”non era un informatore nostro ne’ di altri servizi francesi o stranieri”. Resta pero’ il fatto che durante le 32 ore di assedio alla sua casa, gli uomini delle forze speciali hanno chiamato un funzionario dei servizi che lo aveva convocato alla centrale dopo i suoi soggiorni in Afghanistan e Pakistan per saperne di piu’: ”avrei dovuto telefonarti – gli avrebbe detto dall’interno della casa assediata Merah, un’informazione pero’ senza conferme – per dirti che avevo delle informazioni. In realta’, pero’, ti avrei fregato”. .

Gestione cookie