MOMBASA – Li chiamavano i “baroni della droga”: Alberto Fulvio Leone, 68 anni, genovese di Quinto, Mario Mele, 56 anni di Nuoro, conosciuto come “il re delle discoteche della Sardegna”, e Stefano Poli, 70 anni di Como, sono stati arrestati due giorni fa a Mombasa, in Kenya, dopo essere stati trovati con addosso tre chili di eroina (valore circa 90mila euro), due pistole e 20 mila euro in contanti.
Il loro arresto è arrivato in seguito ad un mandato di cattura internazionale emesso dalla Guardia di Finanza otto anni fa. I tre erano tutti fuggiti in Kenya per evitare guai con la giustizia italiana.
Mele, riferisce il Secolo XIX, era accusato di una evasione fiscale da 17 milioni di euro e di associazione a delinquere finalizzata al compimento di reati fallimentari e contro il patrimonio.
Leone, spiega sempre il Secolo XIX, era fuggito in Africa a metà degli anni ‘90 perché incriminato di reati come usura e spaccio ed era considerato pressoché intoccabile. Questo, almeno, fino alla scorsa settimana, quando un blitz internazionale ha portato alla cattura dei tre italiani. Insieme a loro sono finiti in manette otto uomini kenyoti.
I tre italiani sono accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio e, secondo l’accusa, gestivano fiumi di cocaina e eroina destinati ad alimentare lo sballo nei locali notturni di Malindi, località turistica del Kenya.
“Agivano come un clan mafioso e nelle prossime settimane saranno estradati in Italia”, ha assicurato Philip Tuimur, capo della polizia locale. L’operazione che ha portato alla cattura dei tre italiani è stata condotta su impulso del presidente del Kenya Uhuru Muigai Kenyatta che, in vista delle elezioni che si terranno ad agosto, sta portando avanti una lotta durissima contro lo spaccio di droga.