Albini in Malawi cacciati come selvaggina: le loro ossa vendute per riti magici

Albini in Malawi cacciati come selvaggina: le loro ossa vendute per riti magici
Albini in Malawi cacciati come selvaggina: le loro ossa vendute per riti magici

ROMA – Cacciati come fossero prede, selvaggina. In Malawi, Africa, dove le persone albine sono poco meno di 10.000, viene data la caccia nella giungla: le loro ossa, dopo la morte, sono vendute e usate per riti magici che, si ritiene, portino fortuna e salute. Sembrava che le misure di protezione adottate dal governo nel 2016 fossero state efficaci, poiché nel secondo semestre dell’anno non c’erano state uccisioni. Invece, da gennaio due persone affette da albinismo (un ragazzo di 19 anni e una donna di 31) sono state uccise e molte altre avrebbero fatto la stessa fine se i tentativi di rapimento fossero andati in porto.

Il numero delle persone con albinismo uccise nel paese africano dal 2014 è salito a 20. Nello stesso periodo le denunce di tentato rapimento sono state 117. Restano dunque, spiega Repubblica, tutte le debolezze riscontrate da tempo da Amnesty International nel campo delle indagini e delle attività di prevenzione. La persecuzione riguarda anche i paesi confinanti. Il 28 maggio, appena dentro il confine del Mozambico, un bambino del Malawi di nome Mayeso Isaac è stato rapito e poi ucciso da una banda armata mentre si stava recando a visitare alcuni parenti.

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