ROMA – Emanuela Orlandi sarebbe prigioniera del Vaticano, forse rinchiusa in qualche convento di clausura. E’ l’ultima sparata di Alì Agca, l’uomo che nel 1981 sparò a papa Wojtyla e che non perde l’occasione della santificazione di Giovanni Paolo II per far parlare un po’ di sé:
“Alcuni servizi segreti occidentali sanno perfettamente che Emanuela Orlandi si trova attualmente nelle mani del governo vaticano. Il Papa Francesco può ordinare al governo vaticano di liberare immediatamente Emanuela Orlandi, ospite probabilmente in qualche convento di clausura”, dice in un’intervista esclusiva alla agenzia di stampa Ansa.
Sembrano tutte scempiaggini e l’Ansa non fa un gran lavoro riportando le parole di Ali Agca senza collocarle in un corretto e critico back-ground. Negli anni passati, Ali Agca di scempiaggini ne ha sparate tante, spinto da interessi più o meno comprensibili, ma tutte sparate nel vuoto.
Agca cita il Vangelo di Giovanni per dire che “La verità vi renderà liberi”. “Dunque liberando Emanuela Orlandi – aggiunge -, il Vaticano avrà liberato se stesso dalla prigionia di una piccola menzogna inutile”.
A tre giorni dalla santificazione di papa Giovanni Paolo II l’agenzia di stampa ha voluto chiedere al suo attentatore un ricordo del pontefice:
“Se definiamo la santità umana come un modello umano migliore da proporre e presentare all’umanità, allora Giovanni Paolo II merita di essere definito la persona migliore del secolo”. Ma “esiste un solo santo” e “questo è Dio” e “deificare un essere umano” è “un peccato imperdonabile contro Dio”.
Poi, a proposito dell’attentato, dice:
“Io volevo assolutamente uccidere il Papa e volevo morire in Piazza San Pietro per suicidio o linciaggio che fosse. Dopo diversi anni io ho capito, ho visto con delle prove personali indiscutibili che il 13 maggio 1981 Dio ha realizzato un miracolo in Piazza San Pietro”.
“L’attentato al Papa – aggiunge Agca – era deciso dal sistema divino. Quindi tutto quello che è accaduto, era stato pianificato ed attuato dal sistema divino”. “La Madonna di Fatima era stata una semplice messaggera che non sapeva il senso ultimo del miracolo e messaggio di Fatima”, conclude con riferimento a quanto riteneva lo stesso Wojtyla, cioè che sarebbe stata la Vergine di Fatima a deviare i colpi esplosi da Agca quel 13 maggio 1981 e a salvargli la vita.
I commenti sono chiusi.