Usa. Il mistero della pioniera Amelia Earhart che nel 1937 tentò di circumnavigare il mondo

Amelia Earhart

Se Charles Lindbergh aveva attraversato l’Atlantico da solo nel 1927, Amelia Earhart, pioniera, aviatrice, scrittrice americana, concluse che l’impresa poteva essere compiuta anche da una donna, cosa che fece l’anno dopo suscitando l’entusiasmo e l’ammirazione del mondo intero.

La Earhart continuò a volare e stabilire record, finchè nel 1937 le fu offerta quella che a quel tempo era la madre di tutte le imprese: circumnavigare in volo la Terra a bordo di un Lockeed Model 10 Electra assieme al navigatore Fred Noonan. La Herhart che aveva 40 anni, prontamente accettò.

Quel che successe dopo resta uno dei misteri più ossessionanti del mondo dell’aviazione e non solo. Nel pieno dell’impresa, l’aereo della Earhart da un momento all’altro sparì sull’Oceano Pacifico meridionale in prossimità dell’isola di Howland. Da allora di lei, del navigatore e dell’aereo non si sono avute più notizie.

Milioni di dollari sono stati spesi nelle ricerche, che a tutt’oggi non sono terminate, ma senza frutto. Una tesi è che l’aereo abbia avuto un guasto improvviso e che sia precipitato vorticosamente nelle profonde acque del Pacifico.

Ma è soltanto una tesi, nella quale molti non credono, soprattutto ora che una spedizione guidata da Ric Gillespie, direttore dell’International Group for Historic Aircraft Recovery, nel Delaware, ha rinvenuto sull’isola di Nikumaroro, lungo il tragitto della Earhart, circa 1.500 km a sud delle Hawaii, tre frammenti di ossa e oggetti tali da suscitare la massima curiosità: prodotti per il trucco femminile, bottiglie di vetro e conchiglie aperte come se lo fossero state per mangiarne la polpa.

”Quello che bisogna dire innanzitutto”, ha dichiarato Gillespie, ”è che non v’è ancora certezza che i frammenti di ossa appartengano alla Earhart o al navigatore. Quello che possiano invece affermare è che abbiamo questi frammenti ossei e che l’esame del DNA, se ancora possibile, potrebbe accertare se appartengono ad Amelia Hearhart o a Fred Noonan. Ma ci vorranno mesi”.

La scomparsa dell’aviatrice il 2 luglio del 1937 resta uno dei più duraturi misteri del ventesimo secolo. Ha finito il carburante e precipitata in mare? E’ il suo Lockeed Electra entrato in avaria? Ha scorto dall’alto l’isola di Nikumaroro – su cui Gillespie si è recato dieci volte – ed ha cercato di atterrare?

La tesi dell’atterraggio di fortuna è tanto valida quanto lo sono le altre, ma in tal caso essa significa che l’aviatrice e il suo navigatore si sono improvvisamente trovati nella condizione di naufraghi, su un’isola molto lontana dalle rotte marittime frequentate. Potrebbero essere morti prima che qualche nave o imbarcazione delle isole li abbia trovati.

Secondo Gillespie, quello che è stato trovato nelle numerose spedizioni sull’isola è intrigante, ma lui non può allontanarsi da un incubo: ”Mi chiedo costantemente se in base a quello che sappiamo, ma senza certezze, stiamo per essere trascinati lungo una strada che non è quella giusta e che non ci dirà mai che fine abbia realmente fatto quella donna molto coraggiosa”.

Gestione cookie