Amnesty: 714 esecuzioni nel 2009, ma la Cina tace

Pubblicato il 30 Marzo 2010 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

Sono almeno 714 le persone messe a morte nel 2009 in 18 Paesi e 2001 quelle condannate alla pena capitale in 56 Paesi. Lo rende noto l’ultimo rapporto di Amnesty International sulla pena di morte.

Ma dal totale mancano i dati relativi alla Cina: per la prima volta l’organizzazione ha infatti voluto sfidare la mancanza di trasparenza di Pechino, decidendo di non pubblicare le stime in suo possesso e lanciando un appello alle autorità cinesi a rendere pubblici i dati sulle migliaia di condanne ed esecuzioni probabilmente avvenute l’anno scorso ma coperte da segreto di Stato.

«Le autorità cinesi affermano che le esecuzioni sono in diminuzione. Se questo è vero, perché non dichiarano al mondo quante persone hanno messo a morte?», ha dichiarato in una nota Claudio Cordone, segretario generale ad interim di Amnesty International.

Oltre alla Cina, i Paesi con il più alto numero di esecuzioni sono ancora l’Iran (almeno 338), l’Iraq (almeno 120), l’Arabia Saudita (almeno 69) e gli Stati Uniti (52, in aumento rispetto al 2008 quando erano state 37).

Eppure, il cammino del mondo verso l’abolizione prosegue: il numero dei paesi che hanno completamente abolito la pena capitale è infatti salito a 95, grazie al Burundi e al Togo. E per la prima volta nel 2009 in Europa, dove l’unico Paese in cui ancora vige la pena capitale é la Bielorussa, non c’é stata alcuna esecuzione.