WASHINGTON – Problemi di alcolismo nelle basi americane in Antartide? Parrebbe di sì, almeno secondo la denuncia di alcuni ufficiali che parlano di “eccessi nel bere che portano a comportamenti imprevedibili, persino risse e atteggiamenti indecenti”, spiega il Telegraph. Così c’è chi chiede di portare gli etilometri nelle basi, per misurare i tassi alcolici dei ricercatori.
Sotto accusa sono finite le due stazioni americane “McMurdo e “Polo Sud”, che ospitano in tutto 1.150 persone, compresi scienziati e staff di supporto. Qui i dipendenti lavorerebbero “sotto l’effetto dell’alcol”. Così gli ispettori hanno chiesto di mandare degli etilometri per cercare di tenere sotto controllo questi comportamenti. Il che, però, comporta naturalmente delle problematiche a livello legale ed amministrativo, considerato che l’Antartide non è territorio americano e non è chiaro chi dovrebbe fare i test e a quale leggi ci si dovrebbe appellare.
A complicare ancora di più le cose, scrive il Telegraph, c’è il fatto che la stazione Polo Sud è ad un’altitudine tale che potrebbe non consentire agli etilometri di funzionare correttamente.
Diversi Paesi hanno basi in Antartide, compresi Regno Unito, Francia e Russia. Ognuno di loro ha le proprie leggi riguardo al consumo di alcolici. La British Antartic Survey, per esempio, che possiede quattro stazioni attive tutto l’anno e una che opera solo d’estate, ha una politica dettagliata su alcolici e droghe.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’alcol nelle stazioni antartiche è concesso in occasioni speciali come la visita di personaggi famosi, un pensionamento o le feste di “Midwinter” (pieno inverno) o di Natale. Secondo la denuncia dell’agenzia, però, i ricercatori e il resto del personale ne farebbe un uso ben più ampio.