Imbarazzo Apple per l’iPhone, Steve Jobs: “Soddisfatti o rimborsati”

Steve Jobs

Troppe critiche, poche lamentele. Steve Jobs esordisce così la conferenza stampa sui problemi di ricezione del suo ultimo nato l’iPhone 4. Non si scusa, non annuncia nessun aggiornamento software pronto. Almeno per ora, perché quello in cantiere riguarderà il sensore di prossimità ”sul quale abbiamo riscontrato dei problemi ai quali stiamo già lavorando”.  E il ritiro? Sfiora solo l’argomento, dice “niente è fuori dal tavolo delle discussioni” ma avendo valutato il problema non sembra lo farà. Salito sul palco sembra nervoso, cerca di liquidare i giornalisti in breve: solo quindici minuti per domande e risposte. Il messaggio che lancia è chiaro, la ricezione dei cellulari è un sfida per l’intero settore e cita l’esempio del Blackberry Bold 9.700 e gli smartphone Samsung. Insomma contro la Mela è stato ardito un vero e proprio “Antennagate”: critiche eccessive, a detta di Jobs, su un problema comune.  “Tutti i telefoni di nuova generazione hanno punti deboli”. Forse qualcuno, come il sito Gizmodo, ci ha marciato sopra mettendo su YouTube i video dell’iPhone prima della sua uscita. “Non siamo perfetti”, incalza, “ma l’iPhone 4 è forse il nostro miglior prodotto”.

I clienti sono sempre i clienti, Jobs e la sua mela smangiucchiata lo sanno bene. Vanno onorati, sorpresi e rassicurati. Quindi via ai rimborsi  entro un mese per i più insoddisfatti che, tiene a precisare, sono pochi.  ”Solo l’1,7% degli acquirenti dell’iPhone 4 lo ha riportato indietro, meno di un terzo di quanto accadde con l’iPhone 3GS”, ha detto alla conferenza stampa in corso a Cupertino. Chi si è lamentato è solo lo 0,55% degli utenti dell’iPhone 4 ha chiamato il servizio di assistenza AppleCare per i problemi di ricezione. Non è un gran numero”. Se il disagio persiste casa Cupertino manderà gratuitamente delle custodie per proteggere l’antenna. Questi sono gli unici rimedi Apple, la quale non ha intenzione di intervenire sull’hardware per esempio.

Poi arriva l’annuncio che interessa anche l’Italia, non slitta la seconda sfornata mondiale: ”Dal 30 luglio porteremo l’Iphone in altre 17 nazioni, con l’esclusione della Corea del sud”.

I guru dell’i-tech avevano già scommesso che Jobs non avrebbe mai un costoso ritiro dello smarthphone touch screen che comunque vanta con i suoi “3 milion di pezzi venduti dopo solo 3 settimane dal lancio”. Riguardo alle indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, che l’azienda sapesse già dei problemi dell’iPhone, Jobs scarica velocemente le malelingue: “Non sapevamo nulla, altrimenti avremmo affrontato il problema”. All’immancabile domanda sulle sue condizioni di salute risponde: “Sto bene, ma meglio in vacanza”.

Gestione cookie