Archeologia: tornano in Perù dagli Usa 5400 reperti di Machu Picchu

LIMA – Il Perù ha accolto con gioia, dopo infinite trattative, i primi dei 5.400 reperti archeologici, tra i quali 340 oggetti preziosi, ceramiche e utensili in bronzo, provenienti da Machu Picchu, pezzi custoditi da anni presso l’Università di Yale, nel Connecticut.

”Questa è una bellissima giornata per il nostro Paese. Benvenuta sia questa parte del nostro passato, della nostra carne e sangue. Non sono reperti fatti con materiali preziosi, ma ci rappresentano”, ha sottolineato il presidente Alan Garcia, in una cerimonia organizzata a Lima insieme a tutti i ministri del suo governo.

Due dei primi trenta scatoloni con 337 pezzi, e un migliaio di frammenti, provenienti dagli Stati Uniti saranno al centro dei controlli da parte degli esperti locali, i quali faranno un attento monitoraggio per verificare tra l’alto, affermano i media locali, che siano presenti tutti i pezzi inserite nelle liste.

Questo primo invio dagli Stati Uniti – altre scatole arriveranno a fine anno – rappresenta di fatto la fine di un lungo e difficile contenzioso, durato anni, tra Lima e Washington. ”Questa è una storia finita bene”, ha  ricordato il ministro della cultura peruviano, Juan Ossio. I 5.400 reperti fanno infatti parte del museo Peabody, dipendente da Yale, per la quale lavorava l’esploratore e storico americano Hiram Bingham, che quasi un secolo fa capì che quelle rovine nascoste tra il verde della foresta vergine peruviana facevano parte di un’antica cittadella Inca del secolo XV, rimasta nascosta a più di 2.600 metri d’altezza.

Da parte loro, i rappresentanti di Yale hanno in passato sostenuto di aver ricevuto tutti gli oggetti legalmente, precisando che, visto il lungo periodo di tempo trascorso, il reclamo giudiziario di Lima ormai è prescritto. Già tempo fa, Yale aveva d’altra parte restituito su base volontaria oltre 300 oggetti del sito Inca. Secondo quanto annunciato dal governo di Garcia, i preziosi pezzi saranno in un primo momento esibiti a Lima e poi torneranno da dove erano stati presi, tanti anni fa, e cioè a Cusco, capitale della regione dallo stesso nome dove si trova Machu Picchu, la ‘Montagna Vecchia’ secondo la lingua quechua.

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