NEW YORK – Ariel Castro, il mostro che ha tenuto segregate per 10 anni tre ragazze nelle sua casa di Cleveland, in Ohio, è stato giudicato sano di mente e pertanto in condizioni di affrontare il processo a suo carico, che inizierà il 4 agosto.
Nel corso di un’udienza preliminare, un giudice ha oggi affermato che un esame ha stabilito che Castro, che ha 52 anni, è in grado di comprendere le accuse sollevate contro di lui e collaborare con i suoi avvocati difensori. Allo stesso tempo, il giudice ha negato la possibilità per l’imputato di vedere la bimba di 6 anni concepita con una delle sue tre vittime mentre era segregata e rimasta a sua volta in stato di prigionia sin dalla nascita.
Ariel Casto è stato incriminato con 329 capi d’accusa. Si tratta di accuse di rapimento, stupro e tortura di Amanda Berry, Gina DeJesus e Michelle Knight, e anche di omicidio aggravato, per avere in maniera premeditata causato ad una di esse almeno un aborto. Tra le accuse di sequestro di persona c’è anche quella relativa alla bimba.