WASHINGTON – Italia Paese di poeti, navigatori e traditori. Gli hacker di The Impact Team non si fermano: nella notte tra giovedì e venerdì hanno messo online, ma solo nel dark web (raggiungibile solo da utenti esperti), altri dati di fedifraghi che si sono rivolti al sito di appuntamenti e tradimenti Ashley Madison. E viene fuori che l‘Italia è uno tra i Paesi in cui più vi si faceva ricorso. Almeno tra gli uomini: oltre l’85% degli utenti.
Una maggioranza preponderante degli uomini che si incontra anche negli Stati Uniti e nel resto d’Europa, mentre in Sudafrica e, soprattutto, in India, i traditori hi-tech (non proprio hi, in realtà) erano in maggioranza donne.
Dai dati finiti in pasto al web si deduce che ad usufruire dei servizi del sito internazionale c’erano anche militari e funzionari del governo americano e persone che lavorano in Vaticano, come si deduce dagli account .gov, .mil e .va. Dati non di poco conto se si considera, per esempio, che nell’esercito americano l’adulterio è un reato penale punito con la radiazione e il disonore.
C’è da dire che le prime punizioni per alcuni adulteri sono arrivate dal giudice più severo: le loro mogli. Nel Regno Unito, per esempio, una signora ha già avviato un’azione legale per rivalersi sul proprio marito. C’è anche chi si sta mobilitando per una class action contro Ashely Madison, rea di non aver protetto i dati dei propri clienti. In Oklahoma uno studio legale sta cercando adulteri che hanno perso l’anonimato, mentre in Canada è scattata la causa per conto di cittadini canadesi le cui informazioni sono state messe in piazza: la richiesta è di 760 milioni di dollari di danni.