SYDNEY – La decisione dell'Alta Corte britannica a favore dell'estradizione dell'australiano Julian Assange in Svezia lo avvicina alla rendition e alla tortura in Usa. Lo ha detto la madre del capo di Wikileaks, Christine, che ha fatto appello a tutti gli australiani perche' premano sul governo di Canberra per ottenere una garanzia che il figlio non sia estradato in Usa.
''Ora sta al popolo australiano far applicare la sua democrazia oppure perderla'', ha detto alla radio Abc. ''Se non difenderanno, Julian finira' in Usa e sara' torturato, per aver messo in luce la verita'''.
Anche il legale di Assange Geoffrey Robertson ha esortato il governo australiano perche' intervenga, se l'estradizione in Svezia sara' eseguita. ''Il governo ha il dovere di aiutare gli australiani in pericolo in tribunali stranieri, e in Svezia egli non avrebbe un processo equo. Sara' processato in segreto, a porte chiuse, e questo e' oltraggioso per ogni standard democratico'', ha detto ieri sera in un programma Tv di attualita'. Il pericolo viene dal fatto che la Svezia ha legami molto stretti con l'America, dove Assange dovrebbe rispondere di accuse relative alla diffusione di migliaia di documenti militari classificati da parte del soldato Usa Bradley Manning. ''Sono accuse secondo la legge sullo spionaggio che prevedono anni di prigione'', ha aggiunto.
''Si pensa che siccome la Svezia e' un paese occidentale, ha un sistema legale come il nostro, ma non e' affatto vero'', gli ha fatto eco Christine Assange, che ha chiesto a Canberra di ottenere una garanzia scritta dagli Usa, che il figlio non vi sara' estradato.
''(La premier) Julia Gillard dovrebbe affrontare gli Usa e dire: non avrete un nostro cittadino per torturarlo, solo perche' ha detto la verita'. Julian e' stato crocifisso per aver difeso i suoi ideali''.