Attacco in Algeria, 30 morti. Sette sono stranieri, nazionalità degli ostaggi

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 23:10 OLTRE 6 MESI FA
Algeria, almeno 30 morti a Is Amenas (foto Ansa)

ROMA – Sono almeno 30 gli ostaggi uccisi in Algeria, tra cui sette sono certamente stranieri (tra questi 2 giapponesi, 2 britannici e un francese). Lo hanno detto alla Reuters fonti dei servizi algerini aggiungendo che sono almeno undici i militanti morti durante l’assalto dell’esercito.

Secondo le fonti, tra le vittime ci sarebbero anche otto algerini, mentre la nazionalità degli altri uccisi non sarebbe al momento chiare.

Le nazionalità degli ostaggi. Almeno 10 sono le nazionalità della quarantina ostaggi stranieri, la cui sorte è quanto mai incerta, prigionieri di terroristi vicini ad Al Qaida nell’impianto per idrocarburi di In Amenas, nel deserto algerino, preso d’assalto oggi dall’esercito di Algeri in un’operazione che, nell’ incertezza e confusione delle informazioni, si è delineata come un massacro.

Sulla base degli indizi trapelati e di quanto reso noto dai governi dei Paesi coinvolti, gli ostaggi dovrebbero provenire dai seguenti Paesi:

– ALGERIA: centinaia i lavoratori algerini sono stati trattenuti (e, pare, poi rilasciati) dai terroristi, anche se liberi di muoversi all’interno dell’impianto di In Amenas, ma non di uscirne. Solo tre degli algerini sarebbero stati tenuti come ostaggi.

– STATI UNITI: il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha detto che “in base alle nostre informazioni, fra gli ostaggi ci sono cittadini statunitensi”. Incertezza sul loro numero stimato, che varia da 5 a 10.

GRAN BRETAGNA: i cittadini britannici fra gli ostaggi sono “diversi”, secondo il primo ministro David Cameron. A Londra risulta che almeno uno di essi sia già rimasto ucciso.

– GIAPPONE: almeno tre gli ostaggi giapponesi, secondo i media nipponici.

– FRANCIA: il presidente Francois Hollande ha affermato che ci sono ostaggi francesi, senza fornire cifre.

– NORVEGIA: almeno 13 i norvegesi coinvolti, secondo il premier norvegese, Jens Stoltenberg, secondo cui “quattro” sarebbero ora al sicuro mentre degli altri nove non si sa più nulla.    – Irlanda: per Dublino fra gli ostaggi c’è un irlandese.    – AUSTRIA: il ministero degli esteri di Vienna afferma che c’è un austriaco di 36 anni.

– ROMANIA: Bucarest dice che suoi cittadini sono fra gli ostaggi, senza precisarne il numero.    – MALAYSIA: due i malesi rapiti, secondo il governo di Kuala Lumpur.