Attentati Bruxelles, Isis esulta: “Ora liberate Salah o…”

Attentati Bruxelles, Isis esulta: "Ora liberate Salah o..."
Attentati Bruxelles, Isis esulta: “Ora liberate Salah o…”

BRUXELLES – Attentati Bruxelles, lo Stato Islamico esulta e minaccia: “E adesso liberate Salah”. Sono voci dall’Isis quelle raccolte su Twitter e altri social, voci di chi salta di gioia davanti alle notizie e alle foto della mattanza belga. Voci che adesso rilanciano una cupa minaccia: “Liberate Salah o questa è la trattativa con lo Stato Islamico”, ovvero sangue e morte fino alla liberazione del prigioniero. Il TgCom raccoglie qualche tweet:

“Incursione a Bruxelles: è magnifico”, twitta Karim Abdul Salam sul suo account “Ksalam”. Un altro: “I leoni di Bruxelles vi dicono: o lasciate libero Salah o questo è il negoziato dello Stato Islamico”.”Allahuakbar, Allahuakbar, Allahuakbar”, ripete un altro utente seguace del Califfato, che prosegue con: “Elogio di Allah agli uomini dello Stato Islamico, che Iddio li preservi”. “Incursione Islamica a Bruxelles semina morte e ferisce”, scrive un’altra persona. Un altro hashtag utilizzato da chi festeggia l’orrore è “Bruxelles brucia”. Bruxelles provincia islamica – “Bruxelles diventerà presto una delle province dello Stato islamico… dovete solo aspettare”, scrive un altro account seguito da un quarto utente che ribadisce le minacce: “Le esplosioni di Bruxelles sono solo una piccola parte del caro conto che gli adoratori della croce (i cristiani) dovranno pagare”, scrive sotto il nome “Estremista: TNTbomb6”.

Impossibile non notare che gli attentati arrivano a 3 giorni dall’arresto di Salah Abdeslam: tutti lo davano in Siria, poi un’operazione congiunta di polizia francese e belga porta dritto a Molenbeek, periferia di Bruxelles. In barba a tutte le forze di polizia europee, Salah non si era mosso da casa sua dopo gli attentati di Parigi, lui unico attentatore sopravvissuto. Non si era mosso dal quartiere-ghetto che evidentemente l’ha protetto per mesi. Chi l’ha protetto fino a 3 giorni fa è quindi lo stesso che oggi ha piazzato bombe nel metrò e si è fatto esplodere nello scalo internazionale, probabilmente per vendetta per quell’arresto.

Zaventem è l’aeroporto da cui partono molti voli low cost per l’Europa ma anche voli a lungo raggio per gli Stati Uniti: le esplosioni, ad opera di kamikaze, sono avvenute pochi minuti dopo le 8 davanti ai banchi del check in per l’American Airlines, ulteriore suggestione per chi ora dovrà indagare su questa mattanza. Chi si è fatto esplodere, ha quindi dovuto fare qualche passo oltre l’ingresso, lontano dai controlli di polizia per chi entra nei gate. Emerge il quadro di un’operazione paramilitare: è stato trovato un terzo ordigno, inesploso, nello scalo. Prima delle esplosioni ci sono stati degli spari, esplosi da persone che urlavano frasi in arabo. Bombe, spari, esplosioni anche nella metro, Allah Akbar, lo stesso film di Parigi: la strage su civili indifesi, presi a caso nel mucchio in un luogo affollato come può essere un aeroporto internazionale, la fermata della metro alle 8 di mattina.

 

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