Attentato aereo fallito: “questione” delle liste e possibile complice

attentatoreLa questione chiave, dopo la rocambolesca cattura del giovane aspirante attentatore nigeriano, è nell’errore delle autorità americane, che hanno sottovalutato il pericolo possibile rappresentato dallo stesso nigeriano. Dopo la segnalazione del padre all’ambasciata americana a Lagos, il nome di Amutallab viene infatti inserito nella no fly list, lista di sospetti di terrorismo, la Terrorist Indentities Datamart Enviroment, conosciuta in gergo con l’acronimo Tide.

La lista include i nomi di 550mila individui, c’è poi una seconda lista più selezionata che ha circa 400mila nomi, la Tsdb (terrorist screening data base). Solo 4mila nomi identificati nella Tsdb sono in una lista cui è proibito volare segnalata alle autorità aeree. Ci sono poi altri 14mila nomi che fanno parte di un lista per la quale si richiede una perquisizione obbligatoria ai controlli di sicurezza.

Nonostante la denuncia del padre, la autorità americane hanno fatto brevi ispezioni «senza rilevare attività sospette o prove adeguate contro Abdulmutallab» e hanno deciso di lasciarlo nella lista allargata, che non prevede neppure perquisizioni speciali obbligatorie ai controlli di sicurezza, come ha dichiarato Janet Napolitano, il ministro per la sicurezza interna. L’uomo però risultava essere sull’elenco “nero” inglese.

La polizia olandese sta intanto indagando sull’ipotesi che un complice possa aver aiutato il giovane nigeriano. Una coppia americana che si trovava sull’aereo, Kurt e Lori Haskell, ha detto alla Reuters e ad altre agenzie di stampa di aver visto un uomo alto e ben vestito sui 50 anni con il sospettato Umar Farouk Abdulmutallab venerdì mattina all’aeroporto di Amsterdam, Schiphol.

Gli Haskells hanno sostenuto che l’uomo aveva parlato con Abdulmutallab tentando di salire a bordo del volo 253 Northwest senza passaporto.

“Al momento non abbiamo informazioni sul fatto che ci fosse un’altra persona”, ha detto il portavoce della polizia militare. “Stiamo controllando tutte le informazioni e i collegamenti che abbiamo”.

Dalla Nigeria intanto la famiglia del giovane aspirante attentatore ha detto di aver perso i contatti con lui mentre studiava all’estero e di averne segnalato la scomparsa due mesi fa alle forze di sicurezza.

“Suo padre preoccupato dalla sua scomparsa e dall’interruzione delle comunicazioni mentre studiava all’estero, ha informato della vicenda due mesi fa le agenzie di sicurezza nigeriane e circa un mese e mezzo fa le agenzie internazionali”, ha detto la famiglia Mutalab in una dichiarazione.

Figlio di un rispettato ex banchiere, Abdulmutallab aveva iniziato il suo viaggio verso Detroit dallo scalo nigeriano di Lagos, dove si era imbarcato su un volo Klm per Amsterdam. Aveva studiato alla scuola britannica di Lome in Togo, prima di iscriversi a Ingegneria alla University College School di Londra, dove è rimasto sino al giugno 2008.

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