ISTANBUL – Attentato suicida nel centro di Istanbul, nello storico quartiere di Sultanahmet. Un poliziotto è rimasto ferito nell’esplosione provocata da una donna kamikaze.
La donna ha cercato di entrare nel commissariato del centralissimo quartiere dicendo, in inglese, di avere perduto il portafoglio. Gli agenti, però, non l’hanno fatta entrare e lei si è fatta esplodere davanti al commissariato. Un poliziotto è rimasto ucciso, altri tre sono stati feriti.
L’attacco è stato rivendicato dal fronte rivoluzionario della liberazione (Dhkp-c), un movimento vicino all’estrema sinistra.
Giovedì scorso, la polizia aveva arrestato un uomo per aver lanciato tre granate e sparato contro la polizia vicino all’ufficio del premier.
Gli attacchi suicidi sono diventati rari in Turchia da quando il governo ha avviato colloqui di pace nel 2012 con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), gruppo armato che per decenni ha portato avanti una sanguinosa insurrezione armata contro il potere di Ankara.
Il Dhkp-c ha però continuato a compiere attentati sporadici, compreso un attacco kamikaze all’ambasciata americana nel 2013: nell’esplosione morì una guardia addetta alla sicurezza. L’attività eversiva del Dhkp-c è stata comunque particolarmente attiva soprattutto negli anni Settanta.