Australia, condannata Belle Gibson: la blogger che si era finta malata di cancro

Australia, condannata Belle Gibson: la blogger che si era finta malata di cancro
Australia, condannata Belle Gibson: la blogger che si era finta malata di cancro

SYDNEY – In Australia una blogger, Belle Gibson, che aveva falsamente sostenuto di essere malata di cancro è stata giudicata colpevole dalla Corte federale, che ora deve annunciare la portata della pena.

La 25enne era diventata famosa anni fa come autrice di un libro di ricette e creatrice di un’app sulla scia della sua storia di malata di cancro che si curava con terapie alternative. Il tribunale l’ha condannata per avere ingannato il pubblico.

La sua fittizia storia di malattia risale al 2013, poi due anni dopo Gibson aveva ammesso di aver mentito. Con ogni probabilità le sarà comminata un’ammenda sino a 166mila dollari e una multa ben più alta dovrebbe arrivare alla sua azienda.

La Gibson sosteneva che che le era stato diagnosticato un cancro nel 1999, all’età di 20 anni e che da allora stava combattendo contro la malattia che aveva sconfitto ricorrendo all’aiuto dei più classici rimedi naturali e rifiutando categoricamente qualsiasi forma di terapia della cosiddetta medicina ufficiale.

Peccato però che ad un certo punto è venuto alla luce che la blogger era nata nel 1991 e che quindi qualcosa nel suo racconto non tornava.

Inoltre la Gibson era riuscita a pubblicare un libro (con la casa editrice Penguin) e una App (The Whole Pantry) di ricette salutari e “terapeutiche”. Aveva promesso che una buona parte dei proventi derivanti dalla vendita della App e del libro sarebbero stati devoluti a delle non meglio precisate associazioni benefiche che si occupavano di assistenza ai malati.

Ma a causa di qualche problema “tecnico” la Gibson non ha mai donato nemmeno un centesimo dei suoi guadagni (la Gibson aveva promesso di donare 300 mila dollari australiani).

Ora che la verità è venuta a galla la Penguin Books ha accettato di pagare una multa sotto forma di donazione da 20 mila euro che verranno devoluti alla Victorian Consumer Law Fund per non aver effettuato un controllo del background delle affermazioni della sedicente esperta di pratiche mediche alternative.

Se dichiarata colpevole la blogger potrebbe rischiare la galera. Nel frattempo lei continua a dire che tutto quello che ha fatto l’ha fatto perché ha avuto un’infanzia difficile e che l’ha fatto perché credeva nella causa e che alla fine “sbagliare è umano“.

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