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Australia devastata dalle alluvioni: a Brisbane cominciano le grandi pulizie

di admin |17 Gennaio 2011 9:46

Mentre lo stato del Queensland, nel nordest dell’Australia, comincia faticosamente a riprendersi dalle più estese alluvioni della sua storia – che la settimana scorsa hanno inondato anche gran parte della capitale Brisbane – livelli record di piena si stanno producendo negli stati a sud: Nuovo Galles del sud, Victoria e Tasmania, dove i fiumi gonfiati dalle forti piogge a monte si vanno riversando in pianura.

In Queensland settimane di diluvio hanno sommerso un territorio grande quanto Francia e Germania e causato una trentina di morti di cui 20 nell’ultima settimana, in gran parte nella valle di Lockyer a monte di Brisbane, colpita da un vero tsunami interno. Oltre 10 persone risultano ancora disperse e nella valle centinaia di soldati affiancati ai servizi di emergenza continuano le ricerche sotto il fango e fra i detriti.

Particolarmente allarmante è ora la situazione in Victoria, dove quattro grandi fiumi hanno inondato un quarto dello stato, fra cui 46 cittadine alcune delle quali già isolate: 3500 persone sono state evacuate, circa 1500 case e negozi sono senza corrente e i livelli di piena continueranno a salire nei prossimi giorni. A Brisbane intanto è tornato il sole e la vita si sta avviando alla normalità dopo un weekend di grandi pulizie, in cui un esercito di oltre 12 mila volontari ha sgombrato detriti inzuppati, spalato melma e innaffiato pavimenti infangati, da una parte delle 30 mila case e negozi allagati.

Le autorità avvertono tuttavia che per una pulizia completa della città di due milioni di abitanti ci vorranno mesi, e per la ricostruzione fino a due anni. Molti uffici e negozi hanno riaperto, compreso il mercato ortofrutticolo, mentre il porto ha ripreso a operare ma a capacità ridotta a causa dei detriti che si sono riversati in acqua. Il sindaco Campbell Newman ha esortato i residenti a tornare al lavoro per far ripartire l’economia, ma ha raccomandato alle aziende di scaglionare gli orari di lavoro per evitare ingorghi sulle strade danneggiate.

Oggi la premier del Queensland Anna Bligh ha presieduto una speciale riunione di gabinetto per formulare un piano dettagliato di recupero per lo stato, affidato ad una task force guidata da un generale dell’esercito. Secondo le stime i danni potranno tagliar via fino all’1% della crescita economica nazionale nell’ultimo trimestre del 2010 e nel primo di quest’anno, per un totale pari a quasi 10 miliardi di euro.

Le compagnie non potranno onorare i contratti di fornitura di carbone, principale voce di esportazione, mentre le perdite nel settore agricolo faranno lievitare anche i prezzi internazionali. Secondo il ministro federale del Tesoro, Wayne Swan, il disastro potrà dimostrarsi il più costoso nella storia del Paese. ”Il processo di ricostruzione non sarà questione di mesi ma di anni”, ha avvertito, e gli australiani possono aspettarsi un rincaro del costo della vita.

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