Bambino no vax, torna la polio a Karachi. Col vaccino 0 casi nel 2016 Bambino no vax, torna la polio a Karachi. Col vaccino 0 casi nel 2016

Bambino no vax, torna la polio a Karachi. Col vaccino 0 casi nel 2016

Bambino no vax, torna la polio a Karachi. Col vaccino 0 casi nel 2016
Bambino no vax, torna la polio a Karachi. Col vaccino 0 casi nel 2016

ROMA – Un bambino di sette mesi si è ammalato di poliomielite dopo che i genitori avevano rifiutato il vaccino. Sono musulmani originari dell’Afghanistan, di recente emigrati a Karachi, in Pakustan. Si tratta del primo caso di polio in un anno e mezzo. Sono stati 23 nel 2014. Grazie alla diffusione del vaccino anti polio, lo scorso anno non si erano registrati casi.

I responsabili dell’Emergency Operation Centre (EOC) for Polio a Sindh hanno espresso profondo rammarico e delusione per questo primo caso di polio nell’arco di un anno e mezzo.

“È straziante sapere che il bambino abbia contratto la polio, la famiglia aveva rifiutato il vaccino e abbiamo potuto vaccinare il piccolo una sola volta. Se avesse fatto i richiami, non si sarebbe ammalato. Abbiamo chiesto ripetutamente ai genitori di presentarsi per vaccinare i figli”. La famiglia del piccolo Qasim di sette mesi, si è trasferita da Tora Bora, Afghanistan, a Madina Colony, Karachi.

Karachi, un tempo nota come la città con più casi al mondo di poliomielite, ha fatto enormi progressi nell’eradicazione della malattia. Solo tre anni fa la città ha riportato 23 casi di polio e l’EOC ha potuto contenere l’epidemia applicando strategie innovative come l’assunzione di operatrici sanitarie. Le strategie sono state molto apprezzate dalla comunità internazionale e hanno portato la città sul punto di debellare la malattia.

Jatoi, dell’EOC, ha dichiarato:”Abbiamo spesso avvertito che, nonostante i progressi compiuti, non abbiamo ancora raggiunto il traguardo, i nostri dipendenti devono continuare a impegnarsi e la comunità, capire che devono vaccinare i figli fin quando compiono il quinto anno d’età. E’ soltanto così che potremo liberarci del virus, e finché sarà presente, colpirà i bambini immunologicamente deboli”.

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