WASHINGTON – L’Isis “vuole un genocidio”. Lo ha detto il presidente Barack Obama nell’attesa dichiarazione seguita alla decapitazione del giornalista americano James Foley. I miliziani dell’Isis, ha detto Obama in una breve dichiarazione, “dichiarano la loro ambizione di commettere un genocidio contro un antico popolo. L’Isis non ha alcuna ideologia di qualsiasi valore per gli esseri umani. La loro ideologia è fallita. Nessuna fede insegna alle persone a massacrare innocenti. Nessun Dio potrebbe sopportare quello che hanno fatto ieri e quello che fanno ogni giorno”, ha aggiunto.
Obama parla di giustizia, in risposta alle minacce dell’Isis: “Quando viene fatto del male a degli americani ovunque nel mondo, noi facciamo ciò che è necessario per far si che venga fatta giustizia”. “Gente così (i miliziani dell’Isis) fallirà”, perché “il futuro è sempre di coloro che costruiscono e non di coloro che distruggono”, ha affermato Obama, aggiungendo che “su una cosa possiamo essere tutti d’accordo, per l’Isis non c’è posto nel 21/mo secolo”.
Intanto è caccia al boia di James Foley: l’uomo vestito di nero che si vede nel video ha accento inglese, il che fa ritenere che possa avere passaporto britannico. Appare “sempre più probabile” che la mano che ha ucciso Foley sia di un cittadino britannico. Lo ha detto il primo ministro britannico David Cameron. “E’ una cosa scioccante, ma sappiamo che fin troppi britannici sono andati in Siria e in Iraq coinvolti in atti di estremismo e violenza e quello che dobbiamo fare è incrementare gli sforzi per fermarli”.
Quanto detto da Cameron, viene confermato anche dal quotidiano britannico Guardian. L’uomo nel video , sarebbe il leader di una cellula di quattro combattenti britannici (lui incluso) che operano in Siria, dove tengono stranieri in ostaggio a Raqqa. L’estremista si fa chiamare John e si sospetta possa provenire da Londra.
La fonte del Guardian descrive John come una persona intelligente e istruita e aggiunge che gli ostaggi erano soliti chiamare il gruppo dei quattro britannici “i Beatles” per via della loro nazionalità e per il fatto che vestivano sempre di nero.
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