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Beirut, l’esperto di armi ed esplosivi: “La nuvola degli scoppi è arancione, nel deposito c’erano armamenti”

Beirut, al porto c’era nitrato di ammonio? Secondo l’esperto di esplosivi a saltare in aria è stato un deposito di armamenti.

Beirut, a dirlo al Corriere della Sera è Danilo Coppe, uno dei massimi esperti di esplosivi in Italia, colui che nell’estate del 2019 diede l’ordine di premere il pulsante di quello che restava del ponte Morandi di Genova.

Spiega Coppe:

“Non credo che al porto di Beirut ci fosse quella quantità di nitrato di ammonio, né che ci fosse un deposito di fuochi d’artificio. A giudicare dai video mi sembra di più un’esplosione di un deposito di armamenti”.

“Mister dinamite” come viene soporannominato, le immagini dell’esplosione di martedì 4 agosto hanno lasciato diversi dubbi. Dubbi che hanno dichiarato di avere anche alcuni esperti statunitensi.

“Premettiamo una cosa: tutte queste considerazioni derivano dai video che ho visto, non ho altre informazioni, non sono stato lì. Ma non credo al nitrato di ammonio per diverse ragioni”.

“Intanto la quantità: 2.700 tonnellate vorrebbe dire che qualcuno ha costruito una piscina olimpionica e l’ha riempita di quella sostanza”.

Il magazzino in cui sarebbe stato stoccato però era lungo oltre cento metri e alcuni documenti sembrano provare che quel materiale fosse lì da anni. Coppe, a riguardo spiega:

“Ma avrebbe dovuto esserci un catalizzatore, perché altrimenti non sarebbe esploso tutto insieme. E poi il nitrato di ammonio, quando detona, genera una inequivocabile nuvola gialla”.

La nuvola dell’esplosione è arancione tendente al rosso, tipica quando c’è del litio

“Invece dai video dell’esplosione, oltre alla sfera bianca che si vede allargarsi, che è condensa dell’aria in riva al mare, si vede chiaramente una colonna arancione mattone tendente al rosso vivo, tipica della partecipazione di litio”.

“Che sotto forma di litio-metallo è il propellente per i missili militari. Penso che lì ci fossero degli armamenti”.

Tra la prima esplosione e la seconda però si vedono “scoppiettare” quelli che sembrano fuochi d’artificio chiede Francesco Giambertone del Corriere.

“Anche quelli non si comportano così. I fuochi d’artifico hanno una parte di esplosivo deflagrante, ma il resto è cartone, plastica, e quando scoppiano sono preceduti quasi sempre da fischi, assenti nei video”.

“E poi nessuno avrebbe potuto pensare di mettere una fabbrica o un deposito di fuochi d’artificio vicino al silos granario, le cui polveri possono diventare a loro volta esplosive”.

Secondo Coppe, sembra più probabile che nel deposito ci siano degli armamenti:

Le munizioni infatti fanno botti tutti uguali, come quelli che si vedono prima della grande deflagrazione”.

“Io penso ci sia stata una prima esplosione di buona entità, che può aver dato il via a un incendio dove erano stoccate delle munizioni, che poi si sarebbe allargato fino a dove c’era un qualche esplosivo ad alto potenziale, contenuto dentro razzi o missili” (fonte: Corriere della Sera).

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