Bere urina, amputarsi da solo… 10 incredibili storie di sopravvivenza

I sopravvissuti al disastro aereo delle Ande
I sopravvissuti al disastro aereo delle Ande

ROMA – Per sopravvivere alcune persone hanno dovuto bere la propria urina, altre cibarsi di carne umana oppure auto amputarsi.

Ecco dieci incredibili storie di sopravvivenza riportate dal Morgen Post.

1. Aron Ralston Lee era rimasto con braccio bloccato da una roccia nel Blue John Canyon dello Utah. Il 28 enne ha cercato di liberarsi per giorni e giorni. Dopo 5 giorni di agonia l’uomo ha deciso di amputarsi l’avambraccio. Dopo essersi rotto il radio ha iniziato a tagliare i tessuti della pelle, riuscendo ad avere salva la vita. La storia dell’uomo è stata raccontata dal film del 2011 “127 ore”.

2. Nel 1994 Mauro Prosperi si è perso durante la leggendaria maratona nel deserto di 230 chilometri “Marathon des Sables”. Una tempesta di sabbia l’aveva spinto nella direzione sbagliata. Per sopravvivere l’italiano ha bevuto la propria urina e sangue di pipistrello. Aveva anche dato fuoco al suo sacco a pelo per lanciare dei segnali di fumo, ma il tentativo fu vano. Prosperi era così disperato che voleva suicidarsi. Si è tagliato le vene, ma il sangue era troppo viscoso. Alla fine l’uomo è stato ritrovato da alcuni nomadi algerini. aveva perso circa 15 chili. Nel 1996 parteciò nuovamente alla maratona. Nel 2002 arrivò tredicesimo, on un tempo di 25 ore , 30 minuti e 37 secondi.

3. Vesna Vulovic è sopravvissuta ad un incidente aereo avvenuto a 10 chilometri d’altezza, entrando così nel Guinnes dei primati.Dopo l’atterraggio è stata dichiarata clinicamente morta per quattro ore e mezzo prima che venisse rianimata. Poi ha passato quattro settimane in coma. Aveva braccia, gambe, colonna vertebrale e cranio rotti. L’aereo su cui volava era esploso a causa di una bomba, mentre altre fonti suggeriscono che sia esploso perché erroneamente colpito dall’areonautica cecoslovacco.

4. Nel 2010 33 minatori cileni hanno trascorso 69 giorni in una miniera di rame. Ci sono voluti ben 20 milioni di euro per salvare gli uomini che ogni 48 ore hanno mangiato mezzo biscotto e mezzo bicchiere di latte per sopravvivere. Attraverso il foro centrale praticato dai soccorritori veniva loro spedita una soluzione di glucosio.

5. Dopo che il loro yacht era stato affondato da un capodoglio il 4 marzo 1974, Maurice e Maralyn Bailey hanno passato quattro mesi su un gommone in mezzo all’Oceano Pacifico. Non avevano abbastanza acqua né cibo e si sono nutriti di tartarughe e pesci pescati con delle spille di sicurezza. Raccontando di quando hanno ucciso la prima tartaruga, i due hanno dichiarato di non aver avuto sensi di colpa, perché lo stavano facendo per sopravvivere. Durante la loro Odissea in mare sono stati ripetutamente attaccati dagli squali. Dopo 11 giorni sono stati salvati dal peschereccio coereano Weolmi.

6. Un turista tedesco è sopravvissuto quasi tre mesi nell’entroterra australiano cibandosi quasi esclusivamente di mosche. All’inizio del mese di marzo di quest’anno un automobilista ha trovato il 26 enne Daniel Dudzisz. L’uomo si era perso a causa delle inondazioni. Ha raccontato anche di aver dovuto affrontare un canguro ed aver vinto la lotta grazie alle sue decisioni tattiche.

7. Nel 2010 il 22 enne Thomas Magill è sopravvissuto alla caduta dal 39° piano di un grattacielo di New York, cavandosela solamente con alcune ossa rotte. L’uomo era caduto su un’auto, cosa che gli ha salvato la vita.

8. Il 6 agosto 1945 Tsutomu Yamaguchi si trovava in viaggio d’affari a Hiroshima quando è stata sganciata la bomba atomica sulla città, uccidendo più di 100 mila persone. Yamaguchi subì gravi ustioni alla parte superiore del corpo, ma è sopravvissuto, facendo così ritorno alla sua città natale, Nagasaki. Appena tre giorni dopo la città venne colpita dalla seconda bomba nucleare. Yamaguchi sopravvisse di nuovo. In entrambe le occasioni l’uomo di trovava vicino al punto di detonazione. Yamaguchi è morto nel 2010, a causa di un cancro allo stomaco all’età di 92 anni.

9. La paracadutista americana Joan Murray sopravvisse ad un salto nel vuoto il 25 settembre 1999. Mentre precipitava a 193 chilometri orari ha aperto il paracadute di emergenza, ma l’impatto con il suolo a 130 Kmh l’avrebbe comunque uccisa se non fosse atterrata su un nido di formiche di fuoco, che l’hanno morsa più di 200 volte. Nell’atterraggio alla donna sono saltate le otturazioni dei denti, inoltre si rotta una gamba e il bacino, ma è sopravvissuta.

10. Per i sopravvissuti si è trattato di un vero incubo. Il 12 ottobre 1972 la squadra di rugby Old Christians Club del Collegio Universitario “Stella Maris” si trovava su un aereo partito da Montevideo e diretto a Santiago del Cile. L’aereo toccò una montagna della cordigliera delle Ande con un’ala, andando a schiantarsi. 12 persone morirono nello schianto. I sopravvissuti si trovavano a 4000 metri di altezza con 30 gradi sotto zero. Attraverso una piccola radio avevano appreso che le ricerche erano state interrote. Per sopravvivere hanno dovuto cominciare a mangiare la carne di amici e conoscenti. 62 giorni dopo l’incidente due uomini hanno fatto una spedizione per stabilire un contatto con la civiltà riuscendo a incontrare un pastore che ha avvisato la polizia, permettendo così di trarre in salvo le 16 persone sopravvissute all’incidente.

 

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