ROMA – “Noi musulmani crediamo che un giorno il mondo intero sarà uno Stato islamico. Il nostro obiettivo è fare in modo che anche il Vaticano sarà musulmano. Forse io non riuscirò a vederlo, ma quel momento arriverà”. Lo afferma Bilal Bosnic, ritenuto un cacciatore di teste dell’Isis dalle polizie internazionali, in un’intervista a Repubblica.
“Tra i nostri soldati ci sono alcuni con la cittadinanza italiana. Non mi sorprende. È un dovere di un musulmano essere coinvolto nella jihad”.
“In Italia ho visitato i centri islamici, ho predicato. Ci sono stato in più occasioni, fino a qualche mese fa. A Bergamo, a Cremona, ma anche a Roma. Per noi siete un Paese molto importante”, dice Bosnic precisando di non aver “commesso alcun reato”.
Dall’Italia, aggiunge, “so per certo che arrivano finanziamenti, ma non so da chi”. Per il reclutatore “oggi l’Occidente e gli sciiti stanno lavorando insieme contro l’Islam, e per combattere non usano soltanto le armi ma anche e soprattutto le bugie. Per questo è importante il mio lavoro: bisogna diffondere la nostra verità. Nessuno – osserva – ha mai parlato del terrore americano contro i musulmani. Quello che ha fatto Bin Laden non è nulla rispetto a quello che l’America ha fatto al nostro popolo. Per caso Bin Laden ha mai lanciato una bomba atomica?”.
In merito alla decapitazione di James Foley, “era una spia, questo è ampiamente noto. Uccidere in alcuni casi è giustificato. Nell’Islam è accettabile uccidere un prigioniero se in qualche maniera questo può fare paura al nemico. Capisco che può sembrare atroce ma noi stiamo combattendo una guerra, è quella era una tattica di guerra”.
Sull’Iraq, “i cristiani non vengono massacrati. Il Califfo ha offerto loro o di convertirsi all’Islam, e questo lo hanno rifiutato, oppure di pagare tasse aggiuntive, e lo hanno accettato. Saranno trattati bene finché pagheranno”.
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