“Black Jesus”, il cannibale vampiro (e santo) che mangia e beve le sue vittime

MEDANG – Cannibale, vampiro e santo (forse). Questo l’identikit di Stephen Tari, in arte Black Jesus (Gesù nero) profeta con migliaia di adepti della Papua Nuova Guinea. Profeta assetato e affamato di sangue e carne umana. “Una figura enigmatica che predica il suo vangelo da una roccia” dice qualcuno.

“Un cannibale che ha ucciso, mangiato e bevuto tre ragazze” dice la Polizia che ha cercato, inutilmente, di arrestare il profeta cannibale. Inutilmente perché dopo qualche tempo Black Jesus è riuscito ad evadere dalla prigione di Madang  insieme ad altre 48 persone.  Stephen Tari si è letteralmente dato alla macchia tanto da innescare una vera e propria caccia all’uomo in tutte le giungle della Papua Nuova Guinea.

Ma come si diventa cannibali, vampiri e quasi santi? Tari, 40 anni, ha provato a seguire, fallendo, la sua vocazione religiosa. Qualche collega prete ricorda che Tari si faceva chiamare Black Jesus. Nel 2006 ha iniziato la sua predicazione (e evangelizzazione) nelle giungle  della Papua Nuova Guinea. Migliaia di discepoli. Migliaia.

Nel 2007 gli abitanti di un villaggio, studi di Tari, accusato di aver ucciso, mangiato e bevuto tre ragazze, lo hanno legato ad un albero e poi consegnato alla polizia.  “Una madre è stata costretta da Tari a bere il sangue di sua figlia” mormora qualcuno.

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