Bloccati come i naufraghi di “Lost”, 7000 turisti in Polinesia per sciopero trasporti

Papeete

Bloccati su un “paradiso terrestre”. Non è un telefilm stile “Lost”, ma la vicenda di circa 7000 turisti per lo più francesi, italiani, britannici e giapponesi, che da 4 giorni non riescono a tornare in patria dalla Polinesia francese a causa degli effetti di uno sciopero generale ad oltranza proclamato dalle principali organizzazioni sindacali del territorio d’oltremare francese.

In particolare è bloccato il traffico internazionale da e per l’aeroporto di Papeete, dove a incrociare le braccia sono anche i pompieri locali, indispensabili per garantire la sicurezza dei voli in decollo e in arrivo. Per il momento le autorità riescono a garantire solo gli spostamenti interni che necessitano, per legge, di un minor numero di vigili del fuoco in servizio.

Secondo i media locali le trattative tra le confederazioni sindacali e il governo sarebbero però vicine ad una svolta e la situazione potrebbe sbloccarsi entro martedì. Ma tra i turisti aumenta il malumore e quello che è considerato un vero e proprio “paradiso terrestre” si sta trasformando in un inferno.

Anche quando i voli riprenderanno infatti è possibile ipotizzare un ulteriore attesa dovuta all’arrivo degli aeromobili necessari a trasportare tutti i turisti fermi da giovedì. Tanto che gli statunitensi, per velocizzare i tempi, sarebbero riusciti in queste ultime ore a far partire un volo con i propri connazionali per le isole Cook da dove poi riportare i turisti Usa in patria.

All’aeroporto di Tahiti sono invece circa 2.500 i passeggeri bloccati. L’autorità della Polinesia francese, uno dei dipartimenti di oltremare della Francia, hanno annunciato nel pomeriggio che prenderanno provvedimenti per “garantire un servizio minimo per risolvere le situazioni più critiche, e ristabilire un legame tra la Polinesia e il resto del mondo”. E’ stato inoltre istituito uno speciale numero verde, già inondato di chiamate di persone in difficoltà.

“La nostra cellula di crisi ha ricevuto 1.168 chiamate in meno di due giorni – ha dichiarato all’agenzia France Presse Eric Spitz, segretario generale dell’amministrazione locale – e ora siamo anche riusciti a raccogliere 125 offerte di alloggio per i turisti”. Tutte le persone bloccate in aeroporto, ha poi assicurato, hanno ora trovato un alloggio temporaneo.

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