Israele. Il blocco di Gaza diventa un videogame, ma non vince mai nessuno

Come si va da Gaza a Ramallah? Come si vive nella Striscia? La Ong israeliana Gisha ha pensato a una risposta interattiva: un videogioco su internet  che mostra illustra le difficoltà che il blocco dei militari israeliani causano alla popolazione palestinese.

Per partecipare basta andare all’indirizzo www.spg.org.il, ma al gioco non vince nessuno.  Il video è intitolato ‘Safe Passage’ (Passaggio sicuro), per ricordare che gli accordi israelo-palestinesi di Oslo (1993) prevedono la costituzione di un corridoio di 30 km che, attraverso il territorio israeliano, colleghi la Striscia di Gaza con la Cisgiordania. Un corridoio finora rimasto allo stadio di progetto teorico.

Nel filmato vengono rappresentati tre casi di vittime del blocco della Striscia: quello di un produttore di gelati di Gaza impossibilitato a vendere i suoi prodotti in Cisgiordania; di una studentessa ammessa in un’università cisgiordana ma costretta a restare a Gaza, di un palestinese espulso a Gaza da Israele che non può ricongiungersi con la famiglia rimasta in Cisgiordania.

In tutti i casi descritti gli ostacoli che rendono impossibile la soluzione del problema vengono dal labirinto di disposizioni burocratiche, amministrative e militari create dalle autorità israeliane con grave pregiudizio per la vita della popolazione palestinese. Gisha comprende giuristi e ricercatori israeliani e arabi israeliani e riceve aiuti finanziari dell’Ue.

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