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Boeing abbattuto dall’Iran, chi c’era a bordo: studenti modello, neo sposi…

di Redazione Blitz |28 Febbraio 2020 15:32

Boeing abbattuto dall'Iran, chi c'era a bordo: studenti modello, neo sposi... (Foto Ansa)

Boeing abbattuto dall’Iran, chi c’era a bordo: studenti modello, neo sposi… (Foto Ansa)

ROMA – Un sorriso aperto, incorniciato dall’hijab blu, sullo sfondo la grande vetrata del campus. L’università di Toronto ricorda con una grande foto sul suo sito Zeynab Asadi Lari, brillante studentessa del quarto anno di Scienze della Salute e promettente scienziata “fieramente competitiva con se stessa ma collaborativa con gli altri”. E’ morta l’8 gennaio sul volo Boeing PS752, abbattuto per errore dall’Iran, insieme con suo fratello Mohammad, studente di medicina. Tornavano in Canada dalle vacanze in Iran come molte delle 176 persone a bordo di quell’aereo capitato per pochi sfortunati secondi nella morsa dello scontro tra Washington e Teheran.

Non sono invece riusciti a godersi la casa appena comprata vicino a Montreal, Siavash Ghafouri-Azar (35 ani) e sua moglie Sara Mamani (36 anni), entrambi ingegneri laureati alla Concordia University, che avrebbero dovuto inaugurarla al ritorno dall’Iran, dove si erano appena sposati. Sui social rimbalza quello scatto del giorno delle nozze che fissa uno degli ultimi istanti di felicità della coppia, insieme alla foto di un altro matrimonio. Quello di Arash Pourzarabi e Pouneh Gorji, informatici di 26 e 25 anni, che si erano sposati il primo gennaio a Teheran e tornavano anch’essi in Canada. I veli bianchi da sposa e i bouquet sembrano irreali, alternati sui media di tutto il mondo alle lamiere contorte di quel Boeing centrato da un missile poco dopo il decollo dove è finito il sogno di una vita a due appena iniziata.

Tra le vittime della notte dell’orrore ci sono anche dieci membri della comunità scientifica dell’Università di Alberta. Sterminata un’intera famiglia: Pedran Mousavi e sua moglie Mojgan Daneshmand, entrambi insegnanti alla facoltà di ingegneria, e le due figlie Daria e Dorina di 14 e 9 anni. All’università di Manitoba, Amir Shirzadi, studente di ingegneria biomedica, non riesce ancora a credere a quello che è successo a uno dei suoi amici più cari, Amirhossein Ghassemi.

“Non riesco a parlare di lui al passato – ha detto alla Ctv News canadese – Penso che tornerà qui. Che parleremo ancora. E’ troppo difficile usare il passato, troppo difficile. Non ci si può credere”.

Storie di vite in fuga, costrette alla diaspora dalla ricerca di un futuro diverso e migliore ma senza tagliare i legami con il proprio Paese, l’Iran, e con le famiglie e gli amici dai quali tornare per celebrare il matrimonio o semplicemente per festeggiare la tradizionale Shab-e Yalda il 21 dicembre, la notte più lunga dell’anno, che in Iran è un momento di condivisione importante quanto il Thanksgiving negli Stati Uniti.

Sono 210.000 i cittadini di origine iraniana che vivono in Canada e moltissimi tra loro hanno scelto il Paese nordamericano per specializzazioni e dottorati post laurea ma anche per le possibilità di lavoro e carriera accademica. Ma tra Canada e Iran, a causa delle sanzioni, non ci sono voli diretti. E la Ukraine International Airlines che vola da Teheran a Toronto via Kiev è una compagnia molto utilizzata su quella rotta da studenti e ricercatori, simboli di pace oltre i confini e morti di fatto in guerra. (Fonte Ansa).

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