LAGOS – Almeno sedici villaggi dati alle fiamme, oltre duemila civili ammazzati: è il bilancio dell’ultimo raid degli integralisti islamici di Boko Haram in Nigeria, secondo le parole di alcuni testimoni sentiti dalla Bbc. Mercoledì 7 gennaio i miliziani hanno colpito la città di Baqa, nel nordest del Paese, e i paesi intorno, cioè la stessa zona già colpita domenica 4 gennaio. La città è stata completamente devastata, le case date alle fiamme. Per strada, oltre duemila cadaveri.
Lo scorso 4 gennaio i guerriglieri di Boko Haram si erano impadroniti del quartier generale che la forza multinazionale incaricata di combatterli aveva eretto a Baqa. Il nuovo attacco condotto mercoledì ha portato alla distruzione di 16 tra cittadine e villaggi sulle rive del lago Ciad, compresa Baqa.
Il deputato nigeriano Maina Maaji Lawan ha detto che dopo l’offensiva di domenica, nella quale Boko Haram ha preso il controllo anche di una base militare, il gruppo controlla il 70% del territorio dello Stato di Borno, considerato una roccaforte dei jihadisti. La città di Baqa, che aveva una popolazione di 10.000 persone, di fatto “non esiste più”, ha detto Lawan. Quelli che sono riusciti a fuggire “non sono stati in grado di seppellire i morti, i loro cadaveri ora giacciono nelle strade”. Molti sono fuggiti, già da domenica, attraversando il lago Ciad. Boko Haram ha conquistato anche “16 villaggi vicini”.
Il nome di Boko Haram è divenuto noto ai più per il rapimento, lo scorso 14 aprile, di duecento studentesse liceali del villaggio di Chibok.