Bomba in India, falsa rivendicazione: hacker arrestato

NEW DELHI, 13 SET – Un pirata informatico indiano di 23 anni e' stato arrestato dalla polizia per aver mandato una falsa e-mail di rivendicazione dell'attentato all'Alta Corte di Giustizia di New Delhi avvenuto lo scorso mercoledi' e costato la vita a 13 persone. Lo riferiscono oggi i media locali.

L'hacker, che si chiama Monu Ojha, ha detto agli inquirenti di aver inviato il messaggio perche' ''voleva mettere alla prova le capacita' della polizia e far scattare un allarme sicurezza ad Ahmedabad'', capoluogo dello stato nord occidentale del Gujarat dove risiede. Nella mail, spedita alla polizia di New Delhi con un codice cifrato, aveva detto di essere un esponente degli Indian Mujahiddin, un gruppo estremista islamico e di volere colpire Ahmedabad. Il giovane si era poi firmato con il nome di Ali Saed, un super ricercato dall'Fbi. Quando e' stato individuato ieri dagli investigatori, la sua prima domanda e' stata: ''come avete fatto?''. Ha poi ammesso che si aspettava di ''diventare famoso'' dopo la sua trovata che potrebbe costargli cara.

Secondo le leggi indiane, il crimine di terrorismo informatico prevede infatti l'ergastolo come massima punizione. Figlio ribelle di un industriale del Gujarat e genio dell'informatica, Ojha aveva usato un laptop di un amico e uno speciale software per ''mascherare'' l'indirizzo Ip che identifica ogni accesso a internet. Intanto la polizia sta ancora indagando su altre tre rivendicazioni giunte via e-mail. Nel caso del primo messaggio, firmato dall'organizzazione islamica Harkat-ul-Jihad Islami, (HuJI) e' stato identificato il sospetto autore, uno studente in Kashmir, che pero' ha negato qualsiasi coinvolgimento.

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