NEW YORK – C’è voluta una giornata di caccia all’uomo, in una città, Boston, resa spettrale dal coprifuoco. Alla fine Dzhokhar Tsarnaev, 19 anni, ceceno, uno dei due attentatori della maratona è stato preso vivo. Il fratello Tamerlan era stato ucciso quasi 24 ore prima in un conflitto a fuoco col la polizia.
Nel momento in cui la tv trasmette le immagini di Dzhokhar ammanettato e insanguinato Boston capisce che l’incubo è finito. E che la vita “normale” può provare a ricominciare. Parla anche il presidente Barack Obama che annuncia: ”Si chiude un capitolo. Ma mancano ancora tante risposte”, A Watertown – dove il giovane è stato preso – e in tutta Boston, le scene di giubilo per strada ricordano l’esultanza con cui l’America accolse la notizia dell’uccisione di Osama bin Laden, con centinaia di persone che urlano ‘Usa Usa’.
La cattura. Il giovane fuggitivo come suo ultimo nascondiglio aveva scelto una imbarcazione sistemata nel retro di una abitazione di Watertown. A dare l’allarme sarebbe stato proprio il proprietario della casa, uscito a fumarsi una sigaretta in giardino. Forse, come scrive il New York Times, ha violato il coprifuoco. Forse, invece, è uscito subito dopo che era stato tolto dalle autorità.
Cambia poco perché resta la denuncia. Insospettito dalle tracce di sangue viste in terra, ha preso una scala e ha controllato l’interno del motoscafo. Si sarebbe a quel punto accorto della presenza di un corpo insanguinato, dando subito l’allarme. La polizia, ricorrendo a un elicottero dotato di un rilevatore di calore, ha avuto la conferma della presenza di un uomo dentro la barca. Una volta che gli agenti hanno circondato l’area si sono poi uditi diversi spari. Fonti investigative raccontano come siano stati utilizzati lacrimogeni e bombe accecanti per disorientare il ragazzo e impedirgli di reagire.
Grande comunque la cautela da parte degli agenti, visto che il rischio maggiore era quello che il presunto terrorista potesse utilizzare degli esplosivi. Alla fine è entrato in azione un negoziatore per convincere il giovane ad arrendersi. Sono stati minuti interminabili. Un poliziotto e’ stato udito urlare: ”Sappiamo che sei li’. Vieni fuori con le mani in alto!”. Alla fine un improvviso applauso – udito anche dai milioni di americani incollati alla tv, come il presidente americano, Barack Obama – ha annunciato l’epilogo della vicenda.
”Lo abbiamo preso”, ha urlato un agente. ”Il terrore e’ finito”, ha postato su Twitter il Dipartimento della Polizia di Boston. E’ cominciata la festa, con la gente che si è riversata in strada. Dzhokhar e’ stato portato via ammanettato e insanguinato. Le prime immagini che circolano mostrano come abbia ricevuto i primi soccorsi sul posto. Sarebbe ferito al collo e ad una gamba. Immediatamente portato con un’ambulanza in ospedale, e’ stato sottoposto alle cure dei medici. Le sue condizioni – secondo quanto trapela – sarebbero molto serie.
Del resto le ferite risalirebbero alla sparatoria di 24 ore prima, quando sotto il fuoco degli agenti e’ morto il fratello Tamerlan. ”Come due fratelli che sono cresciuti qui possono essersi rivoltati contro il nostro Paese?”, si e’ chiesto il presidente Obama parlando in diretta tv agli americani. E ancora, ”Hanno agito da soli?”. Sono le domande che tutti gli americani continuano a farsi dal giorno della tragedia di Boston.
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