Brasile. Archivi della dittatura militare esposti al pubblico dal governo brasiliano.

Il governo del presidente brasiliano Dilma Rousseff ha organizzato a Rio de Janeiro la mostra “Registros de una Guerra Sorda”  (“Registri di una guerra silenziosa”) che, a partire da lunedì 4 aprile, esporrà al pubblico gli archivi del regime dittatoriale al potere tra gli anni ’60 e gli anni ’80.

Sarà possibile vedere l’originale dell’Atto Istituzionale n. 5 attraverso il quale i militari rovesciarono  il Presidente Joao Goulart e formalizzarono la chiusura del Congresso e la censura sulla stampa.

L’iniziativa ha trovato il consenso del direttore dell’ Archivio Nazionale, Jaime Antunes, il quale ha ricordato che il Senato sta per concludere l’esame della nuova Legge Generale di Accesso all’Informazione con la quale si stabilisce per quanto tempo i documenti segreti devono  rimanere inaccessibili.

Nel frattempo continua la ricerca di prove riguardanti la repressione degli oppositori politici: materiale che testimonierebbe  gli ordini emanati dal comando militare tra cui quello di uccidere e fare sparire circa 400 persone e quello di detenere illegalmente decine di migliaia di persone.

La scorsa settimana, infatti, in casa dell’ex repressore Sebastiao Curió sono stati trovati documenti classificati come “segreti” ed un diario contenente atti della Marina con le istruzioni per “eliminare” gli avversari politici.

Fino ad oggi le alte gerarchie militari avevano sempre negato di avere sviluppato un piano istituzionale per l’esecuzione e la tortura degli oppositori, come pure l’esistenza di archivi con ordini del genere.

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