Brasile. Proteste contro ristorante “cannibale”, il proprietario: “Pubblicità gratuita”

Eduardo Amado

”Sono convinto che le proteste siano utili per far sì che il mio ristorante abbia successo”: lo assicura Eduardo Amado, proprietario di un discusso locale “cannibale” in Brasile. Nel ristorante ”Flime”, situato nella selva amazzonica dello stato di Rondonia, nel nord ovest del Brasile, si offrono le ricette della cultura Wari, in cui si insinua che potrebbero contenere carne umana.

Amado è stato intervistato due settimane fa, il video impazza ora su Youtube, subito dopo la protesta inscenata da oltre un migliaio di abitanti della città di Guarajà-Mirim, dove  è situato il locale, che sono scesi in piazza per protestare contro la sua iniziativa. Il singolare ristoratore ha anche aggiunto: ”Capisco le critiche, ma credo che la gente dovrebbe provare almeno una volta il cibo wari, per poterlo comprendere”.

Sempre secondo Amado ”tutti coloro che lo hanno fatto, sono ritornati con il sorriso sulle labbra nel nostro ristorante, che è uguale a qualsiasi altro”. Il quotidiano Folha di Sao Paulo ha comunque precisato che nel menu’ del Flime, che si può raggiungere nella selva seguendo le indicazioni che si trovano sul sito web, non c’è nessun riferimento al fatto che possa essere utilizzata carne umana: si evoca solamente la cultura wari, una tribù della selva amazzonica nota per il suo cannibalismo.

Dopo le polemiche suscitate in Germania per la eventuale apertura di una succursale (”Abbiamo altre proposte dall’estero”, assicura Amado nell’intervista su YouTube), il giornale ha cercato oggi di contattare il ristorante, ma non ha risposto nessuno.

Gestione cookie