LOS ANGELES –Brittany Maynard si è uccisa a 29 anni, per anticipare la morte cui la stava conducendo un tumore al cervello. Brittany Maynard, malata di cancro e ormai in fase terminale, qualche settimana fa aveva annunciato in un video il suo progetto di suicidio e, nonostante pochi giorni fa sembrasse aver deciso di rimandare l’esecuzione, lo ha fatto sabato 1 novembre, giorno dei Santi per i cattolici e di Halloween per la tradizione nord europea.
In una notizia dell’agenzia Ansa si legge:
Brittany, colpita da una forma molto aggressiva di cancro al cervello, aveva annunciato il suo progetto in un video postato sul suo sito (thebrittanyfund.org) che ha fatto il giro del web: lunedì scorso era stato visto più di 9,5 milioni di volte su Youtube.
”Arrivederci a tutti i miei cari amici e alla mia famiglia che amo. Oggi è il giorno che ho scelto per morire con dignità, tenuto conto della malattia in fase terminale, questo terribile cancro al cervello che mi ha imprigionato…ma mi avrebbe imprigionato tanto di più”
ha scritto la ragazza in un messaggio largamente diffuso sui social network.
Sean Crowley, un portavoce dell’associazione Compassione e Scelta, che lotta per il diritto all’eutanasia, ha dichiarato che Brittany è morta verosimilmente nella sua casa sabato.
”Brittany è morta, ma il suo amore per la vita e la natura, la sua passione e il suo spirito continuano a vivere” ha aggiunto Barbara Lee Coombs, presidente dell’organizzazione che ha sostenuto Brittany.
La ragazza aveva aderito con consapevolezza al messaggio “Die with dignity” (morire con dignità) promosso dall’associazione Compassione e scelta. Il fondo a lei intitolato ci ricorda la sua breve ma intensa vita: a capodanno dell’anno scorso le fu annunciata la diagnosi mortale senza la speranza di una cura o di misure di contrasto disponibili. Studiosa e viaggiatrice aveva attraversato il sud est asiatico e il Centramerica guidata da spirito di avventura e compassione per gli altri esseri viventi.
Volontariato e amore della montagna hanno segnato le sue esperienze: in Nepal dove ha insegnato negli orfanotrofi di Katmandu, scalando il Kilimanjaro raggiunto una settimana dopo il matrimonio. Era partita dal suo Oregon, si era formata alle università di San Francisco in California. Ma è la terra natale dell’Oregon, dove ci si batte per i diritti e l’autonomia dei pazienti, che le ha concesso di “morire con dignità”.
Lascia un marito devoto e compagno fedele nell’ultima battaglia, Daniel Diaz, la madre Deborah Ziegler e suo marito Gary Holmes. “Un giorno la tua vita lampeggerà davanti ai tuoi occhi: sii sicuro che sia qualcosa che valga la pena guardare”, inizia così il commosso necrologio di Brittany Lauren Maynard, morta con dignità.
I commenti sono chiusi.