In Burkina Faso l’Ospedale del Piacere ricostruisce clitoride a donne infibulate

In Burkina Faso l'Ospedale del Piacere ricostruisce clitoride a donne infibulate
In Burkina Faso l’Ospedale del Piacere ricostruisce clitoride a donne infibulate

OUAGADOUGOU (BURKINA FASO) – In Africa apre la prima clinica per la ricostruzione del clitoride. L’inaugurazione è prevista per il prossimo 7 marzo e tra i finanziatori annovera una setta raeliana, cioè quelli che credono agli alieni, o meglio che la vita sulla Terra abbia avuto origine da una panspermia ad opera di una civiltà extraterrestre. L’ospedale offre un intervento chirurgico piuttosto controverso in un paese in cui le donne sono spesso vittime di mutilazioni genitali. Ma lo scopo ultimo della setta è proprio questo:  i raeliani promuovono infatti la pace nel mondo, la democrazia e la soddisfazione sessuale. Condizione quest’ultima negata alle donne africane, sottoposte da secoli alla raccapricciante pratica dell’infibulazione.

Non a caso si chiamerà Ospedale del Piacere, per restituire a tutte quelle donne che hanno subito l’inumana mutilazione, il diritto al piacere. Secondo una tradizione barbara che ancora persiste in alcune parti del mondo, le bimbe sono costrette a subire una procedura estremamente dolorosa che prevede l’escissione del loro clitoride. L’atto eseguito senza anestesia dalle donne del clan, loro stesse le prime vittime della pratica, oltre a privarle della loro femminilità le rende eterne penitenti, essendo ogni rapporto estremamente doloroso per loro.

La campagna per la costruzione dell‘Ospedale del Piacere ebbe inizio dopo che un chirurgo francese, il dott. Pierre Foldes, annunciò di aver messo a punto un’innovativa tecnica per restituire la sensibilità sessuale alle donne che avevano subito l’escissione del clitoride. Gli interventi, della durata di circa 45 minuti, saranno realizzati gratuitamente da chirurghi provenienti dagli Stati Uniti, che addestreranno anche i locali a farlo.

Ora il movimento sta portando il proprio lavoro in Burkina Faso, con un nuovo centro nella città meridionale di Bobo- Dioulasso, nel disperato tentativo di restituire alle donne del Burkina Faso, la loro dignità e pure la capacità di provare piacere fisico.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che in tutto il mondo si contano ancora tra i 100 e i 140 milioni di donne vittime di mutilazioni genitali. La pratica è maggiormente diffusa nel nord-est e ad ovest dell’Africa.
Il numero è relativamente sceso in Burkina Faso, in quanto le mutilazioni sono vietate per legge dal 1996 , ma uno studio del 2010 ha rilevato che il 58 per cento delle bambine è ancora costretta a subire la pratica.

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