“Caffè Nespresso raccolto da bambini del Guatemala”. George Clooney ci rimane male

“Il caffè della Nespresso raccolti da bambini del Guatemala”. La notizia pubblicata su Twitter che cita un articolo del Daily Mail

ROMA – Per apparire come testimonial nella pubblicità della Nespresso, George Clooney ha guadagnato 37 milioni di euro. Tanto è costato il suo sorriso e la frase “Nespresso, what else?” che ora si sono trasformati in una nota di  tristezza.

L’attore americano da circa 3 anni non appare più nelle pubblicità del marchio che ha sede a Losanna, essendosi nel frattempo spostato al tavolo del Consiglio consultivo per la sostenibilità dell’azienda svizzera. Ora, in una lunga dichiarazione, esprime tutta la sua delusione nella scoperta che in Guatemala, a raccogliere i chicchi nelle piantagioni sono dei bambini.

A svelarlo è un documentario che la tv britannica Channel 4 trasmetterà lunedì alle 20, ora locale. Documentario che racconterà quanto siano “non sostenibili” sia la Nespresso, sia l’americana Starbucks.

Clooney ha detto di non saperne nulla e di essere rimasto “sorpreso e intristito” nel leggere l’inchiesta del giornalista Anthony Barnett di Dispatches. La troupe di Channel 4 è riuscita a rintracciare le aziende che producono il famoso caffè. Aziende che la Nespresso non rende pubbliche, scrive Repubblica che riporta la notizia. 

L’attore, al sito Usa Deadline.com ha raccontato: “Essendo cresciuto e avendo lavorato in una fattoria di tabacco da quando avevo 12 anni sono assolutamente consapevole delle complesse questioni relative all’agricoltura e al lavoro minorile. Ecco perché sono entrato a far parte del Comitato consultivo per la sostenibilità di Nespresso sette anni fa, insieme alla Rainforest Alliance, al Fair Trade International e alla Fair Labour Association, con l’obiettivo allora di migliorare la vita degli agricoltori”.

La Nespresso che da più di dieci anni sostiene di basarsi su sistemi di produzione ecologici ha recentemente promesso di utilizzare cialde completamente riciclabili entro il 2020. Al momento chiede ai clienti di riconsegnare le cialde usate per il riciclo. Se su questo fronte sono stati fatti passi in avanti, sul lavoro minorile la situazione sembrebbe diversa. L’amministratore delegato di Nespresso, Guillaume Le Cunff, si è intanto difeso rilasciando una dichiarazione relativa all’inchiesta di Barnett, in cui sostiene che l’azienda “ha zero tolleranza per il lavoro minorile“, e che quindi “è inaccettabile”. 

Barnett ha proseguito dicendo: “Abbiamo dato il via a un’indagine accurata per venire a capo di questa situazione in quelle piantagioni. Non ci forniremo più da loro fino a indagine conclusa”. 

Clooney ha invece detto che “chiaramente questo Consiglio e questa società hanno ancora del lavoro da fare. E quel lavoro sarà fatto. Spero che questo giornalista continui a indagare e a riferire accuratamente sulla la situazione”. 

Fonte: Repubblica, Daily Mail

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