Camionista cinese condannato a morte: investì pastore mongolo

PECHINO, 8 GIU – Il tribunale di Xilingol, in Mongolia, ha condannato alla pena di morte Li Lindong, l'autista di camion che il 10 maggio ha investito un allevatore mongolo scatenando le proteste dei locali. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina. La decisione del tribunale e' arrivata dopo sei ore di processo, al termine del quale Lu Xiangdong, che nel camion sedeva dietro Li Lindong, e' stato condannato all'ergastolo.
Altri due autisti, Wu Xiaowei e Li Minggang, sono stati condannati a tre anni di carcere per aver ostruito la giustizia. Tutti hanno annunciato un ricorso in appello. Al processo erano presenti circa 160 persone, compresi i parenti della vittima.
Mergen e' stato investito e trascinato via per oltre 150 metri da un camion guidato da un uomo di etnia Han, quella prevalente in Cina. Pochi giorni dopo, un altro allevatore e' morto per gli scontri con dei minatori locali.
Secondo la versione ufficiale, Mergen cercava di impedire il passaggio dei camion che si riforniscono in zona di carbone dalle miniere, provocando, a detta dei locali, inquinamento e rumore. L'uccisione di Mergen ha scatenato le proteste di migliaia di mongoli, che si sentono oppressi dalla maggioranza Han.
La Mongolia interna e' tra le maggiori produttrici di carbone, tanto che la Cina intende aprire qui diverse nuove miniere. Questi piani hanno fatto sorgere nella popolazione locale mongola la preoccupazione di un nuovo e sempre maggiore afflusso nella zona della maggioranza Han, che conta circa il 90% della popolazione totale della Cina.
Il governo locale ha prima inviato l'esercito e poi ha vietato manifestazioni all'aperto, imponendo una sorta di stato di emergenza. La situazione e' andata normalizzandosi nei giorni scorsi.

Gestione cookie