
Campi di concentramento nazisti, gli esperimenti dei medici: trapianti senza anestesia, test su medicine, torture (foto Ansa del campo di Auschwitz)
Nei campi di concentramento nazisti, gli esperimenti dei medici del Terzo Reich erano autentiche torture.
Campi di concentramento nazisti, gli esperimenti erano autentiche torture ed erano riservati non solo agli ebrei ma anche ai rom, polacchi, russi, tedeschi con varie disabilità.
Alcuni venivano fatti nell’intento di rafforzare l’idea che la razza ariana fosse superiore mentre altri venivano praticati per fornire informazioni ai militari sulla resistenza del corpo umano in varie condizioni.
Alcuni esperimenti non avevano uno scopo preciso ma venivano eseguiti solo per pura curiosità malata.
C’è l’idea, sbagliata, che tutte questi abominevoli esperimenti siano stati effettuati solo nel campo di Auschwitz sotto il comando di Josef Mengele.
Niente di più falso, osserva Talapaga.
I prigionieri non erano informati sul tipo di esperimento e i risultati spesso portavano alla morte, alla deturpazione o amputazione.
Dopo la guerra, a Norimberga i crimini compiuti dai medici nazisti furono processati separatamente e passarono alla storia come il processo ai medici.
Josef Mengele non è mai comparso in Tribunale ma alla fine del conflitto mondiale, secondo molti storici, è riuscito a fuggire in Argentina.
Talapaga descrive i vari tipi di atroci esperimenti.
Esperimenti nazisti sui gemelli
Tra il 1943 e il 1944 il “dottor Morte” eseguì circa 1.500 esperimenti medici su gemelli, di cui solo 200 sopravvissero.
L’esperimento in assoluto più abominevole fu il tentativo di creare chirurgicamente i gemelli siamesi che avrebbero dovuto condividere vari organi.
Trapianto di ossa, muscoli o nervi
Tra il 1942 e il 1943, furono eseguiti diversi esperimenti, spesso prelevando dai detenuti, senza anestesia, ossa, muscoli o nervi.
L’obbiettivo era osservare la rigenerazione di vari tessuti o di trapiantarli da una persona a un’altra.
Molte di quelle che hanno subito gli esperimenti sono morte tra atroci dolori a causa di infezioni o amputazioni.
Le informazioni ottenute dagli esperimenti furono poi utilizzate sul fronte dall’esercito. Sebbene disumano il modo in cui furono ottenuti, numerosi risultati sono stati successivamente rilevati e analizzati dagli alleati.
Test sugli effetti dell’ipotermia
La maggior parte delle cavie erano prigionieri russi. Erano considerati geneticamente più resistenti dei tedeschi, per cui furono ripetutamente usati per questi esperimenti.
Furono eseguiti circa 400 esperimenti in cui i detenuti venivano immersi nell’acqua gelida o esposti nudi nella tormenta.
Circa 300 persone furono ripetutamente sottoposte a questo tipo di esperimenti.
Per alcuni si trattava di una condanna a morte fin dall’inizio poiché i medici volevano scoprire la temperatura esatta in cui si verifica la morte di una persona se esposta al freddo.
Furono sperimentati vari metodi per rianimare chi stava morendo di ipotermia.
Uno degli esperimenti prevedeva persino di gettare i moribondi nell’acqua calda.
I principali campi di concentramento in cui sono stati eseguiti questi esperimenti erano a Dachau e Auschwitz.
Test per la malaria
Questi esperimenti sono stati eseguiti su 1.000 persone e più della metà sono morte.
Esperimenti sull’immunizzazione
I pazienti infettati da diversi tipi di malattie erano testati per trovare sieri e vaccini di immunizzazione per malattie come la tubercolosi, la malaria, la febbre tifoide, la febbre gialla, il tifo e le infezioni del fegato.
Esperimenti con l’iprite (gas mostrarda)
I prigionieri venivano esposti ai vapori del gas mostarda che provoca terribili ustioni e i medici del Terzo Reich poi studiavano eventuali cure.
Esperimenti con il sulfonamide
I detenuti venivano feriti e poi infettati da streptococchi che provocavano cancrena e tetano.
L’infezione era aggravata dall’introduzione di una scheggia di legno o di vetro sminuzzato nella ferita, simulando così le condizioni sul campo di battaglia.
Esperimenti con l’acqua di mare
Nel 1944 tentarono di scoprire vari metodi per trasformare l’acqua di mare in potabile.
Inizialmente furono selezionati i prigionieri rom, privati di cibo e acqua potevano bere solo acqua di mare.
Soffrivano di terribile disidratazione al punto che, secondo alcuni testimoni, leccavano il pavimento appena lavato.
A condurre gli esperimenti fu Hans Eppinger.
Esperimenti di sterilizzazione
Schizofrenia, alcolismo, pazzia, cecità, sordità, mutismo, ritardi mentali, disabilità fisiche di ogni genere.
All’inizio della guerra, furono sterilizzate circa 300.000 persone.
Dopo il 1941, in diversi campi di concentramento, tra cui Auschwitz e Ravensbrück, il medico SS Carl Clauberg condusse questi esperimenti nel tentativo di scoprire un metodo di sterilizzazione il più economico possibile e che richiedesse uno sforzo minimo.
Vennero eseguiti esperimenti con i raggi X, vari metodi chirurgici e anche con diversi farmaci e sostanze.
Furono sterilizzate migliaia di vittime, ma al di là dei prigionieri, c’era un programma governativo attraverso il quale circa 400.000 individui furono sterilizzati con la forza.
Negli esperimenti ai prigionieri furono somministrate iniezioni per via endovena di iodio o nitrato d’argento, ma invece delle reazioni previste, le vittime avevano sofferto di forti dolori addominali, sanguinamento vaginale e persino cancro cervicale.
Successivamente, il “trattamento” con radiazioni divenne il principale metodo di sterilizzazione.
Esperimenti sul veleno
Venivano messe nel cibo. Alcuni sono morti tra atroci sofferenze, altri uccisi dalle guardie per essere sottoposti all’autopsia.
Esperimenti con bombe incendiarie
I detenuti sono stati esposti al fosforo estratto dalle bombe e poi venivano utilizzati vari farmaci per curare le ustioni. Molti, invece, sono morti.
Scrive Tapalaga: “Non dobbiamo permettere che si dimentichino le atrocità causate dai nazisti. L’olocausto non consiste solo nel genocidio ebraico, ma anche nella loro tortura, comprese quelle a persone di molte altre nazionalità” (fonte: Medium.com).