Canale Panama: ripartono lavori, atteso accordo finale. Ballano 1.6 miliardi

di Alfonso Neri (Ansa)
Pubblicato il 21 Febbraio 2014 - 06:52 OLTRE 6 MESI FA
Canale Panama: ripartono lavori, atteso accordo finale. Ballano 1.6 miliardi

Canale Panama: ripartono lavori, atteso accordo finale. Ballano 1.6 miliardi (foto LaPresse)

MILANO  – I lavori per l’ampliamento del Canale di Panama, fermi da alcuni giorni e fortemente rallentati da settimane per il contenzioso sui costi imprevisti da 1,6 miliardi di dollari, ripartono oggi (21 febbraio, ndr) e l’accordo tra il consorzio guidato da Sacyr e l’autorità del Canale è in dirittura d’arrivo. Da quanto si apprende un’intesa definitiva è attesa nelle prossime 72 ore. Con tutte le possibili sorprese delle ultime ore di una trattativa serrata e difficile, è chiara la volontà di non perdere altro tempo per un’opera cruciale nella pianificazione a delle compagnie marittime mondiali e per i porti commerciali, a partire da quelli statunitensi e sudamericani, sia sul Pacifico sia sull’Atlantico.

L’idea originaria era di consegnare l’opera anche funzionante a ritmo limitato per la metà del 2015, ora bisognerà correre per arrivare a fine anno-inizio 2016. Con tutto l’interesse di Panama, che a regime dovrebbe incassare dal ‘nuovo’ canale nel quale potranno transitare navi oltre i 300 metri di lunghezza, circa 6 miliardi di dollari all’anno.

Il consorzio delle imprese, che finora non era intervenuto pubblicamente di fronte agli annunci dell’Acp, avevs fatto sapere di essere disponibile a riprendere i lavori e che ”le parti hanno compiuto importanti progressi sulle questioni fondamentali relative al finanziamento, alla ripresa dei lavori e al pagamento dei subappaltatori e dei lavoratori per il progetto del terzo set di chiuse”. Per la riapertura dei cantieri, con le enormi paratie costruite dalla Cimolai che per ora rimangono comunque in Italia, l’Acp avrebbe messo sul piatto quasi 40 milioni di dollari ‘freschi’, mentre proseguono i negoziati ”per un accordo globale, sulla base del contratto e delle leggi applicabili, che preveda il finanziamento necessario al completamento del progetto nel 2015”.

Secondo quanto si apprende sui primi dettagli dell’accordo finale, in attesa che nei prossimi mesi sulla vicenda si esprima comunque l’arbitrato internazionale di Miami, l’Acp starebbe accettando di partecipare per circa il 50% agli extracosti, Zurich rinuncerebbe a un ‘perfomance bond’ da 400 milioni per ottenere così, anche attraverso altre tranche minori, il rifinanziamento di lavori. Questa parte messa sul piatto da Zurich – insieme agli anticipi versati a suo tempo dall’Acp – verrebbe ricompresa nel 50% a carico delle imprese. Nel frattempo la borsa ha brindato: Impregilo ha guadagnato il 3,16% e, a Madrid, Sacyr ha fatto un balzo del 4,31%.